Delta, Milano Finanza. Manca l’offerta di Intesa per Sedici Banca

Delta, Milano Finanza. Manca l’offerta di Intesa per Sedici Banca

I commissari attendono la proposta definitiva di Intesa su Sedici Banca entro metà gennaio

Delta, stretta finale per il 182-bis

Per la fine di febbraio dovrebbe arrivare il via libera degli istituti creditori all’accordo propedeutico all’omologa da parte del tribunale. San Marino discute la possibile azione di responsabilità contro gli ex vertici 

Andrea Di Biase

 

Il piano di salvataggio di Delta, la società bolognese attiva nel credito al consumo controllata dalla Cassa di Risparmio di  San Marino e commissariata dalla Banca d’Italia dal maggio del 2009, sembra ormai in dirittura d’arrivo. Entro la metà di gennaio sul tavolo dei commissari Bruno Inzitari, Enzo Ortolan e Antonio Taverna, dovrebbero arrivare le proposte d’acquisto definitive per Sedici Banca e Bentos Assicurazioni da parte di Intesa Sanpaolo, che si è anche detta disponibile ad assorbire circa 150 dipendenti da impiegare nel polo di banca telefonica che sarà aperto a Bologna. Solo allora i cda delle banche creditrici di Delta esamineranno, per l’approvazione, la bozza finale del piano di ristrutturazione della società predisposto dai commissari in base all’articolo 182-bis della Legge fallimentare. Il  piano, che dovrà essere approvato da almeno il 60% dei creditori e poi omologato dal Tribunale di Bologna,  prevede tra l’altro la costituzione di una newco, che sarà partecipata dalle banche creditrici di Delta e che si occuperà dei servizi di riscossione relativamente ai crediti ancora in essere. Il  via libera delle banche creditrici al 182-bis potrebbe dunque arrivare già entro la fine di febbraio. Dopodiché il Tribunale avrà 60 giorni di tempo per omologare l’accordo. Secondo indiscrezioni raccolte in ambienti sindacali, i tempi potrebbero tuttavia dilatarsi rispetto alla tabella di marcia predisposta dai commissari. Uno slittamento che potrebbe essere legato ad alcune variazioni tecniche nelle operazioni di dismissione propedeutiche alla presentazione dell’accordo alle banche. In particolare, per quanto riguarda Sedici Banca, in un recente accordo con le organizzazioni sindacali i commissari avrebbero indicato la possibilità di rispolverare la vecchia ipotesi di procedere alla costituzione di una bad bank in cui far confluire i crediti in sofferenza e che non sarebbe pertanto acquistata da Intesa Sanpaolo. E anche per quanto riguarda Eunice sim, un altro degli asset di Delta messo in vendita dai commissari, nonostante la trattativa da tempo avviata con Arianna Sim, sembrerebbe infatti che il potenziale acquirente abbia chiesto maggiori garanzie sulla situazione patrimoniale e reddituale della società target. Tutti segnali che negli ambienti sindacali lasciano intravedere la possibilità che la finalizzazione dell’accordo di ristrutturazione possa slittare ulteriormente.
Mentre a Bologna i commissari rimangono impegnati a dare una sistemazione al gruppo, a San Marino la vicenda continua ad avere strascichi polemici. Alla fine di novembre, ad esempio, la Tribuna Sammarinese ha riportato l’intenzione degli organi della Fondazione Cassa di Risparmio di San Marino di avviare ulteriori accertamenti sulla vicenda Delta anche al fine di valutare un’eventuale azione di responsabilità nei confronti di alcuni ex amministratori della Cassa di Risparmio. Si tratterebbe di Mario Fantini, socio di Delta ed ex amministratore delegato della Cassa, e di Paola Stanzani, ad di Delta e componente del cda e del comitato esecutivo dell’istituto sammarinese. La notizia della possibile azione di responsabilità nei confronti dei due manager, che non ha avuto eco sulla stampa italiana, ha provocato la reazione dei diretti interessati. Stanzani, in particolare, sempre secondo quanto riportato dalla Tribuna Sammarinese, ha respinto al mittente le accuse di conflitto di interessi che le sarebbero state formulate dai vertici della Fondazione. L’ex ad di Delta avrebbe fatto presente che la sua nomina da parte del cda della Cassa di Risparmio di San Marino avvenne con il benestare della Fondazione stessa, i cui vertici del tempo erano a conoscenza del fatto che Stanzani, attraverso Estuari, era tra i soci di Delta.
Proprio in tema di assetti proprietari della società bolognese, nei giorni scorsi la Cr San Marino ha fatto ricorso al Consiglio di Stato contro il provvedimento con cui Bankitalia aveva disposto la revoca delle partecipazione in Delta. Via Nazionale aveva ottenuto ragione davanti al Tar del Lazio.

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