La proposta amorale di Gabriele Gatti – ancora fra l’altro senza reazione – affonda anzitutto San Marino mentre stava cercando (almeno come proposito) di risalire dalla posizione Azerbaigian, con, ancora, la diffidenza manifesta dell’Italia e, forse, dell’Ocse.
Sì perché all’esterno va a rafforzare l’idea che San Marino continui ad essere un “Paese per furbi e vietato agli onesti“, ancora in mano, come da decenni, ‘a un ristretto gruppo di notabili che si alternano ai vertici di partiti, istituzioni e burocrazie; una pattuglia di gestori della cosa pubblica saldamente ancorato alle leve del solo potere reale e riconosciuto: quello del denaro.‘(Lionello Mancini)
La proposta amorale di Gatti affonda il Partito Democratico Cristiano Sammarinese proprio nel momento in cui attraverso il Congresso del Partito, che si apre questa sera, avrebbe bisogno di riscoprire la sua anima sociale, se non altro, per evitare lo scontro che la sciagurata decisione di aumentare la imposizione sociale senza farla precedere da una adeguata riforma fiscale, rischia di provocare nel Paese. E, nello specifico, crea problemi enormi al futuro segretario del partito che dal Congresso scaturirà.