Dibattito in Consiglio sulla camorra. Agenzia Dire

Dibattito in Consiglio sulla camorra. Agenzia Dire

RICICLAGGIO. DIBATTITO ALLA RICERCA DI UNA POSIZIONE COMUNE 

SU: FINCAPITAL E’ COME FIAT PER ITALIA-

PODESCHI: STRANI I TEMPI 

 Con l’obiettivo di raggiungere una posizione il piu’ possibile condivisa e’ ripartito in Consiglio grande e generale il dibattito sugli ultimi sviluppi della vicenda Fincapital. Tra commissione permanente antimafia, con la richiesta del Patto di nominarla in questa seduta; commissione d’inchiesta, caldeggiata in particolare dall’opposizione; esposti per il tribunale e ordini del giorno. Due quelli annunciati da Sinistra unita, il primo per evidenziare le responsabilita’ attraverso una commissione d’inchiesta, il secondo per potenziare gli strumenti di indagine. Mentre la maggioranza concorda quelli con la minoranza che fissino gli obiettivi da raggiungere in tempi brevi. Le votazione arrivera’ probabilmente in seduta notturna con le diverse repliche. I Capitani Reggenti auspicano una “soluzione condivisa. Oggi e’ stato dato un senso alto della politica- commentano a fine seduta- Speriamo che questo atteggiamento possa accompagnare anche altri momenti”.

    Alberto Selva di Alleanza popolare apre le danze recriminando per i “molti interventi di vuota demagogia” e alcune “affermazioni gravi”, e sottolineando la necessita’ di “recidere i tentacoli della malavita e lavorare perche’ non arrivino piu'”.
 Il segretario di Stato per la sanita’, Claudio Podeschi, mette in evidenza la necessita’ di “reagire in maniera forte e chiara: facciamo vedere che lavoriamo seriamente”. E poi sottolinea sibillino come nei tempi ci siano comunque “coincidenze strane.
 Quando siamo vicini alla luce ecco che arrivano fatti clamorosi che seminano inciampi”. Per giunta in concomitanza con l’incontro tra il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, e i Capitani reggenti. Per Teodoro Lonfernini del Partito democratico cristiano sammarinese deve venire “allo scoperto chi ha fatto crescere il bubbone”. Negli anni ci sono stati “troppi abusi a tutti i livelli”. Roberto Giorgetti, capogruppo di Ap, difende il Titano: “Non siamo un Paese allo sbando e non accetto che uno Zavoli qualsiasi dica che la politica e’ complice”. “Chi fa minacce a mezzo stampa deve andare in galera”, gli fa eco il titolare dell’Industria, Marco Arzilli, certo che “il Paese collabora e non merita il fango che gli e’ stato tirato addosso”.
 Per cui “non delegittimiamo i nostri organi di controllo”. Anche Angela Venturini dell’Unione dei moderati dice no al “tentativo di mettere sul banco degli imputati il governo e tutta la classe politica”. Con lei Mario Lazzaro Venturini di Ap: “Collusi con la mafia? Ma siamo scemi?”. Il presidente del partito attacca la stampa per i titoli di questi giorni e sottolinea: “Se i corrotti ci sono, sono una piccola parte della politica. I fenomeni criminosi- assicura- saranno combattuti con tutte le nostre forze”.
    “Nominiamo subito la commissione antimafia”, chiede il capogruppo Pdcs, Luigi Mazza, “ma la vicenda Fincapital- aggiunge- deve dimostrare se il Paese e’ capace di reagire nella sua interezza”, organi di vigilanza compresi. Dai banchi dell’opposizione Iro Belluzzi del Partito dei socialisti e dei democratici auspica “un patto forte tra tutte le parti sane della Repubblica per salvare il Paese”, ma sottolinea anche che sono “tanti i coinvolgimenti di parti economiche e politiche”. Dal dibattito, aggiunge, “deve uscire un messaggio chiaro: la Repubblica vuole la verita’”. Enzo Colombini di Sinistra unita chiede di “fare piena luce, senza sconti. Basta alle ipocrisie, alla finte cautele e al garantismo, ci sono potentati economici che beneficiano di regali enormi. La classe politica o e’ collusa, o incapace o irresponsabile”. Per Federico Pedini Amati del Partito socialista riformista sammarinese “la politica si sveglia solo quando viene tirata in ballo. Occorre fare luce su fatti gravissimi”. “Siamo tutti un po’ colpevoli”, ammette Pier Marino Mularoni dell’Unione per la Repubblica, chiedendo di “ragionare con intenti unanimi, scevri da polemiche”. Di fronte a una maggioranza che “non e’ in grado di governare in un mare cosi’ tempestoso”, aggiunge, serve “un esecutivo trasversale e aperto alla societa’ civile”.     Ancora piu’ duro Alessandro Rossi di Su: “Fincapital e’ come la Fiat per l’Italia: una delle maggiori attivita’ imprenditoriali sammarinesi e’ collusa con la mafia. Cosi’ e’ a rischio per decenni l’intera economia del Paese. Dobbiamo troncare con il passato”. Rossi se la prende con la maggioranza, “alcuni elementi” della quale fanno parte della “politica che vogliamo cambiare”. Lo dimostra la composizione della commissione Politiche territoriali: “Fa capire le logiche di chi ha gruppi di riferimento per fare marameo al cambiamento. Dobbiamo uscire dalla logica che ha ucciso il Paese”. E se le intercettazioni, conclude Denise Bronzetti del Psd, “riguardassero un membro del mio partito sarei la prima a prenderlo per le orecchie e a sbatterlo fuori”.

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