Dichiarazioni dei partiti dopo l’incontro col Pdcs

Dichiarazioni dei partiti dopo l’incontro col Pdcs

Paride Andreoli (Segretario Psd). “Abbiamo registrato una forte preoccupazione, la stessa che il Psd aveva registrato a suo tempo. Abbiamo anche preso atto della proposta di un Governo di responsabilità istituzionale, la stessa che anche noi avevamo chiesto di condividere al Pdcs e che oggi abbiamo superato, perché loro l’hanno rifiutata. Abbiamo comunque ascoltato con interesse la proposta, che secondo noi non è chiara, è confusa e sicuramente non definitiva. In ogni caso il Psd porterà i loro intendimenti all’interno del partito per discuterne”.

Tito Masi (Segretario di Stato uscente, Alleanza popolare). “Abbiamo aperto la crisi il 9 giugno anche per porre fine alla crisi strisciante che si protraeva da mesi. Per porre fine, insomma, all’instabilità che dura da dieci anni, con dieci Governi diversi. Da allora, in ogni incontro abbiamo ribadito la nostra proposta, che resta per noi la più valida, cioè le elezioni anticipate. Ma perché ciò accada uno dei due partiti maggiori deve fare questa scelta. Comunque, la proposta del Pdcs è seria: in ogni paese del mondo si ricorre alle larghe intese in caso di crisi. E’ , insomma, una proposta seria rispetto a quella del Psd, che voleva un Governo stiracchiato e risicato. Ecco perché abbiamo dato il nostro sostegno all’idea del Pdcs”.

Alessandro Rossi (Capogruppo Sinistra Unita). “Abbiamo ribadito la nostra intenzione di andare alle elezioni anticipate facendo prima quelle modifiche che possono normalizzare la situazione. Sul confronto con la Democrazia cristiana abbiamo apprezzato i toni e lo spirito con cui si sono approcciati a questa possibilità di provare a risolvere con un Governo istituzionale, ma crediamo che non ci sia il clima e la condizione politica per realizzarlo”.

Lorenzo Lonfernini (Segretario Europopolari per San Marino). “Abbiamo risposto positivamente alla proposta di un Governo di unità nazionale perché è l’unica risposta da dare all’interno del Paese e all’esterno. Pensiamo che sia l’unica proposta che ha un senso di responsabilità. Una responsabilità che serve in questo momento di sintesi per affrontare le problematiche più impellenti che altrimenti rimarrebbero sul tavolo. Insomma, vorremmo creare, invece, un momento di tregua tra maggioranza e opposizione per poi arrivare alle elezioni. Vediamo se anche le altre forze politiche condividono questa proposta”.

Giovanni Lonfernini (Coordinatore Democratici di Centro). “Abbiamo ascoltato la proposta della Democrazia cristiana, una proposta legittima. Ma riteniamo che dopo gli ultimi fatti che hanno visto protagonisti i due consiglieri del Psd, un atto che noi abbiamo definito miserevole, oggi più che mai la politica deve assumersi le proprie responsabilità e quindi, alla luce di un quadro politico estremamente lacerato, la nostra posizione è quella di dare la parola ai cittadini. Quindi nell’ottica della legge elettorale l’idea è la costruzione di coalizioni e votare. Insomma, di fronte a una crisi politica che sta assumendo un profilo preoccupante e imbarazzante, riteniamo che la riposta più responsabile sia ricorrere alle consultazioni elettorali. Questa scelta l’abbiamo espressa anche ieri all’Eccellentissima Reggenza al colloquio che ci ha concesso: abbiamo consegnato la disponibilità a rimettere il nostro mandato qualora emergano, celermente, le condizioni per lo scioglimento del Consiglio Grande e Generale”.

Augusto Casali (Segretario Nuovo Partito Socialista). “Ci hanno sottoposto questa formula del Governo istituzionale, di responsabilità, che somiglia molto alle larghe intese lanciate da noi nel febbraio scorso. La proposta è sicuramente interessante anche se, se fosse stata colta prima, al primo giro di consultazioni, avrebbe avuto un significato più profondo, meglio compreso dalla cittadinanza. Ora serve il massimo della responsabilità e ognuno dovrebbe dare il proprio contributo. Abbiamo dato la nostra disponibilità di massima, ma vogliamo conoscere nel dettaglio il programma. I punti cardine per noi sono i rapporti con l’Italia e le elezioni anticipate. Insomma, vorremmo un ‘Governo elettorale’”.

Fabio Berardi e Nadia Ottaviani (ex Psd). “E’ stato un incontro positivo perché sono tanti i punti in comune. Sono tre quelli, per fare una sintesi, che condividiamo con la Democrazia Cristiana. Per cominciare crediamo che la loro sia una scelta corretta, trasparente e adatta al momento politico e cioè: dare vita a un Governo istituzionale, di responsabilità, per segnare una tregua politico-istituzionale in un momento difficile, in anni di grande instabilità. Il secondo punto che condividiamo è risolvere le emergenze del paese. Non si può avere l’ambizione di scrivere programmi di tante pagine, tra le cose da fare subito c’è la normalizzazione dei rapporti con l’Italia e la sistemazione del sistema creditizio e finanziario e anche gli aspetti del sociale, che non devono mai essere trascurati. Il terzo punto è la nuova legge elettorale, una ginnastica per il corpo elettorale che ci dia tempo di elaborare le coalizioni per lasciar decidere senza difficoltà. Le elezioni anticipate non ci spaventano per niente. Noi abbiamo fatto una scelta di campo”.


Marco Arzilli e Cesare Tabarrini (Noi Sammarinesi). “Noi siamo per le elezioni. Vogliamo andare a votare perché la politica deve cambiare. Questa è la posizione principale su cui noi ci basiamo. Se ci sono le condizioni è questo quello che sarà. Per il Governo istituzionale bisogna vedere, c’è da capire quali sono i contenuti. A noi interessa il discorso dei rapporti con l’Italia, ma anche il voto estero, perché bisogna andare a sanare una questione distorta, che in caso di votazioni tornerebbe a modificare i risultati. Noi siamo per gli uguali diritti per tutti e ci auguriamo comunque di fare in fretta. Se non ci sono le condizioni per le elezioni, allora faremo un Governo istituzionale di larghe intese e staremo a vedere i risultati”.


Angela Venturini (Popolari). “La proposta della Democrazia cristiana ci piace e devo dire che deriva da un dialogo e un confronto che è nato da un anno, al congresso del Pdcs e che pure con alti e bassi ci porta oggi a condividere alcuni punti: durata, contenuti, deleghe e composizione. E’ una proposta ottima, veramente un salto di qualità rispetto al passato. Credo sia la risposta necessaria e utile per il Paese. Insomma, quello che ci vuole”.


Glauco Sansovini (Alleanza Nazionale Sammarinese). “Non è una proposta di Governo. Abbiamo parlato per capire se c’è la possibilità di formare un Governo con le altre forze politiche. Siamo propensi per un Governo, per farlo, perché ci sono troppe emergenze in questo paese da affrontare al più presto. Ma senza arrivare a fine legislatura. Bisogna anche preparare le coalizioni per le elezioni, c’è la nuova legge elettorale. Può andare quindi un Governo che sia istituzionale, di larghe intese, aperto a tutte le forze politiche di buona volontà ma le forze politiche devono avere amor patrio. Non chiediamo di fare un Governo di lunga durata, ma di affrontare le prime emergenze”.


Monica Bollini (Sammarinesi per la Libertà). “Condividiamo il momento difficile che la politica sammarinese sta affrontando. Nel colloqui abbiamo fatto riferimento alla lettera degli Eccellentissimi Capitani Reggenti che ha messo in evidenza la disaffezione della cittadinanza. E’ ormai troppo diffusa. Avevamo dato la disponibilità di andare avanti anche con numeri risicati, ci eravamo assunti la responsabilità di un successo o di un insuccesso. Con la formazione di un Governo istituzionale invece non ci si prende la responsabilità e noi non partecipiamo a questo tipo di Governo, noi lo vogliamo politico”.

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