Dubbi Upr su Clarizia presidente Bcsm. Agenzia Dire

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BCSM, SELVA: NOMINA DI CLARIZIA E’ ANCORA LEGITTIMA?

 

 Il sistema finanziario naviga a vista, manca un progetto di sviluppo e anche, pare, il controllo di Bcsm. I vertici dell’Unione per la Repubblica incontrano la stampa per muovere le proprie preoccupazioni in attesa che, nella prossima seduta parlamentare, il segretario di Stato per le finanze, Pasquale Valentini, riferisca sullo stato di salute del sistema bancario e finanziario sammarinese, in un comma apposito.

 Del resto, “la situazione e’ drammatica”, ribadiscono piu’ volte Pier Marino Mularoni e Nicola Selva, mentre Marco Podeschi suggerisce ai rappresentanti di governo di “darsi al Monopoli”
 perche’ “farebbero meno danni”.
    Il coordinatore Mularoni solleva quindi il caso della mancata pubblicazione della nota mensile sul sito di Banca centrale: “Non viene diffusa da marzo scorso- lamenta- ci sono forse delle problematiche che non si vogliono mettere a conoscenza del sistema, oppure Bcsm ha perso il controllo?”. L’elenco dei nei, messi in luce da Mularoni, e’ lungo: “Sulla vicenda Carisp non si parla piu’- fa notare- ci sara’ o no un aumento di capitale?”.
 Intanto, mentre si annunciano accorpamenti e chiusure di banche e finanziarie, “nessuno- prosegue il coordinatore- si pone il problema del futuro del sistema, quale sara’ l’impatto sui dipendenti, sull’indotto e sulle entrate del bilancio?”. E ancora, mentre si ripete la vicenda Iccrea, “di fondo c’e’ l’immobilismo del governo”. Da parte sua, il consigliere Nicola Selva batte il chiodo sull’ultima sentenza del Collegio garante e sul sindacato della Reggenza: “Finalmente- commenta- e’ stata fatta chiarezza su un episodio poco edificante per il nostro Consiglio”. Il fatto e’ grave non solo per maggioranza e governo, rileva Selva, ma “per le ricadute su Bcsm”. Di fatto, “ora si pone il problema della legittimita’ della nomina dell’attuale presidente Renato Clarizia”.
    Marco Podeschi tocca il tasto della riforma previdenziale che “non piace a nessuno- manda a dire- e disattende le osservazioni dell’Fmi”. E ancora, punta il dito sulle scelte di governo rispetto all’adesione Ue: “Non esistono alternative, non c’e’ una strada della mediazione o altri escamotage”.     Infine, Mularoni tira le fila del discorso: “Il Paese non puo’ permettersi un governo che tira a campare- conclude- se non hanno il coraggio di farsi da parte si avra’ la morte certa del Paese, in assenza di un rapporto minimo con l’Italia”.  

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