Il progetto di legge dà seguito all’istanza d’Arengo approvata dal Consiglio Grande e Generale il 31 gennaio 2007, di cui recepisce i principi e le richieste avanzate.
L’ipotesi di progetto di legge prevede quindi che i più importanti incarichi negli organismi pubblici o a partecipazione pubblica, ad esclusione della carica di membro del Consiglio Grande e Generale, non possano durare per più di dieci anni, ovvero per due mandati consecutivi della durata massima ciascuno di cinque anni. Tali disposizioni si applicherebbero, come espressamente indicato dall’Istanza, anche alle associazioni aventi particolare rilevanza economica e sociale, come quelle delle categorie economiche, le federazioni sportive, ordini e collegi professionali e organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti. Sono escluse le associazioni culturali, di volontariato, e sportive.
La presentazione del progetto di legge a tutte le categorie e associazioni interessate dalla proposta di normativa ha inteso aprire uno spazio di confronto prima che la proposta stessa fosse adottata dal Congresso di Stato in via definitiva, aprendo l’iter legislativo.
I rappresentanti delle categorie economiche, della consulta degli ordini professionali e del Cons hanno espresso un giudizio estremamente positivo sul provvedimento, per alcuni giudicato un importante passo avanti a sostegno della partecipazione e del ricambio di contributi all’interno di enti e associazioni, soprattutto da parte delle nuove generazioni. Solo un’associazione ha chiesto un’ulteriore riflessione su alcuni aspetti che saranno presi in considerazione. E’ stata inoltre proposta l’estensione degli stessi disposti normativi ai partiti. Tutti i suggerimenti avanzati saranno valutati in tempi brevi dal Governo.
Molto dura invece è stata la reazione del Sindacato, che ha mostrato una totale indisponibilità a considerare la proposta e ad approfondire la questione, ritenendo l’organizzazione interna del sindacato immune dall’azione del parlamento, giudicata in tal senso un’ingerenza.
Il Segretario Ciavatta conferma la disponibilità dell’Esecutivo al dialogo e all’approfondimento delle soluzioni proposte in attuazione della volontà del Consiglio Grande e Generale, ma respinge nella maniera più ferma le accuse di autoritarismo rivolte all’iniziativa del Governo in quanto prive di qualsiasi fondamento.
San Marino, 29 agosto 2007