Eco e Benigni a San Leo. Rita Celli, Il Resto del Carlino

Eco e Benigni a San Leo. Rita Celli, Il Resto del Carlino

Il Resto del Carlino

Il ‘piccolo diavolo’ infiamma la Fortezza per l’omaggio a Eco / Show di Benigni a San Leo per il grande scrittore

Rita Celli

 Roberto Benigni ha stregato il pubblico con uno show degno della sua fama: battute e letture dei brani più significativi delle opere di Umberto Eco. Il premio Oscar ha voluto omaggiare anche la città che lo ha ospitato. «Questa città è di una bellezza unica. Questa fortezza è una cosa da svenire. Quando Umberto mi ha chiesto di accompagnarlo ho detto quattro volte sì» 

Erano circa 600 gli ospiti per la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a Umberto Eco: insieme con le autorità politiche e militari sul piazzale della Rocca di San Leo c’era anche il grande poeta e scrittore Tonino Guerra 

Uno spettacolo da  premio Oscar. Roberto Benigni ha voluto celebrare l’amico Umberto Eco, con uno show all’ombra della Rocca di San Leo che ha letteralmente stregato i 600 ospiti. «Sono orgoglioso ed emozionato di essere qui—ha esordito il comico toscano —. Ed è un onore poter leggere estratti delle opere di uno dei più grandi pensatori del mondo, con lui qui presente. Quando mi ha chiesto di accompagnarlo ho detto ‘quattro volte sì’. Questa città è di una bellezza unica. E’ una cosa da svenire, questa fortezza!». Benigni è un fiume in piena. «Non capisco però perché se Eco ha sempre parlato di San Leo e ha ricevuto la cittadinanza onoraria, io che sono 17 anni che parlo di Berlusconi non ho ricevuto lo stesso riconoscimento da Arcore. Anche io ho detto qual è la più bella città d’Italia. Non San Leo, una rocca e due chiese. Ma Arcore: un uomo e 30 escort». E cita anche Cagliostro, ma in modo tutto suo. «Era un manipolatore di teste , un grande alchimista—ha proseguito il premio Oscar—. Ho visto la sua cella. Ora è vuota. Se troviamo un altro così…».  Poi le letture e la standing ovation del pubblico. La cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a Umberto Eco, organizzata dall’amministrazione in collaborazione con Unicredit, ha visto la partecipazione di tantissime autorità politiche: dal presidente della Provincia, Stefano Vitali all’onorevole Elisa Marchioni, il consigliere regionale Roberto Piva e tanti sindaci della Provincia. Per questo importante momento Eco ha voluto vicino l’amico Roberto Benigni accompagnato dalla moglie Nicoletta Braschi. Ai due personaggi l’amministrazione ha consegnato due opere in ceramica realizzate da un artigiano leontino. «Abbiamo voluto fortemente questo conferimento—ha detto il sindaco di San Leo, Mauro Guerra —. Siamo felici che un grande uomo abbia accettato questo nostro grande dono. E la presenza di Benigni impreziosisce ancora di più la giornata». L’amministrazione ha voluto rendere Eco cittadino onorario perché «ha sempre dimostrato interesse e passione verso San Leo. Tra le altre motivazioni, è anche l’immagine che Eco ha dato alla nostra città pochi anni fa, definendola la città più bella d’Italia» ha concluso il sindaco Guerra. «L’umiltà mi farebbe dire che non sono degno di questo conferimento—scherza Eco —. Ma sono invece degnissimo, perché San Leo mi deve un incremento economico da ben 36 anni. Ogni estate mi trasferisco nella mia casa di Montecerignone e almeno tre volte in un anno porto i miei ospiti in visita a San Leo. Sono stato giustamente ricompensato». San Leo è davvero importante per Eco. «Sono felice di avere qui vicino a me anche Roberto. L’ho invitato perché potesse leggere dei brani di alcuni miei romanzi, che sono stati ispirati da questa cittadina. San Leo è un marchio indelebile di buona parte della mia vita». Una giornata così, per San Leo e la Valmarecchia, resterà davvero nella storia.  

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