Emergenza idrica, Raniero Forcellini (Micologica): sammarinesi spreconi

Emergenza idrica, Raniero Forcellini (Micologica): sammarinesi spreconi

‘Soltanto in estate l’emergenza idrica arriva ad interessare i Governi e le amministrazioni pubbliche. Quando in settembre arriveranno (se arriveranno) le piogge tutto tacerà e ci risentiremo di nuovo il prossimo anno. Siamo degli spreconi, secondi mi pare solo agli Stati Uniti per il consumo di acqua.

Le campagne atte al risparmio danno scarsi frutti, piuttosto che diminuire il consumo aumenta. Cavoli, forse sarebbe stato meglio stare zitti! Boh!, non ho mai capito dove la buttiamo tutta questa acqua; non siamo in Florida dove ognuno ha la piscina, l’orto…. e il giardino, poi, ormai ce l’hanno in pochi a San Marino e abitiamo tutti in appartamento, dunque o ci laviamo fisso nella vasca o siamo sempre seduti sul water, oppure facciamo andare la lavatrice tutti i giorni e laviamo l’auto un giorno si ed uno no. Non beviamo neanche l’acqua del rubinetto sostituita da anni da quella in bottiglia di plastica che proviene da un paesino delle Alpi.

Oltretutto poi, tutta questa acqua sprecata va a finire nelle fognature e ci sarà addebitata come costo di depurazione. Che manchi una cultura della risorsa acqua, come manca anche quella dell’energia e del rifiuto, è risaputo, ma per instaurare una cultura ed uno stile di vita più sobrio ci vogliono anni e gli invasi e le falde non possono aspettare. Qui da noi, come in tutto il Mediterraneo, le precipitazioni, anche nevose, diminuiscono sempre più.

Ci assicurano che faranno di tutto per mantenere i nostri livelli attuali di acqua e magari di aumentarli facendo nuovi accordi con gli Enti limitrofi. Bene, andiamo avanti così con i nostri consumi, anzi cerchiamo altre falde sul territorio e cominciamo a pompare quelle ai sammarinesi spreconi. Vediamo, con i nostri consumi, in quanto tempo riusciamo prosciugarle? In due, tre, cinque anni? E dopo? Volevo ricordare agli emeriti governanti e amministratori che nei paesi civili (scusate noi siamo un paese “civile”), volevo dire dove è più alto il rispetto per l’ambiente, da molto tempo, come ci avevano insegnato i nostri nonni e la storia, si adottano delle tecnologie applicate alle abitazioni ed a interi quartieri per recuperare l’acqua piovana.

Questa acqua viene usata per la lavatrice, per lo scarico dello sciacquone, per lavare la nostra preziosissima auto, per il verde prato e altri usi che non necessitano di acqua potabilizzata. Ebbene il 50% dell’acqua potabile domestica potrebbe essere sostituita con acqua piovana. Per non parlare poi di una semplice tecnologia, come i riduttori di flusso che, applicati a tutti i rubinetti e alle docce di casa, potrebbero far diminuire ulteriormente i consumi.

Non sto qui a dirvi come anche l’acqua grigia dei lavelli e delle docce potrebbe, dopo opportuni trattamenti, essere riutilizzata. E non voglio nemmeno fare il sapientone di fronte a quelli che ci governano e a ingegneri e tecnici che sono negli uffici pubblici che sanno che l’acqua piovana potrebbe essere recuperata anche da interi quartieri e finire in cisterne o piccoli invasi ed essere usata per innaffiare i nostri giardini pubblici.

Insomma la tecnologia ci potrebbe dare un grosso aiuto. Intanto aspettiamo Giove Pluvio pregando e sperando, anzi potremmo chiamare un consulente indiano (pellerossa), tanto uno più uno meno, che ci faccia una bella danza della pioggia prima che abbiamo ciucciato tutta la nostra preziosa acqua da Gorgascura e da altre falde sul territorio.’

Raniero Forcellini

Presidente A.M.S.

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