Ezio Paolo Reggia in Banca Centrale di San Marino, Zornitza Kratchmovra, Un assicuratore a San Marino

Ezio Paolo Reggia in Banca Centrale di San Marino, Zornitza Kratchmovra, Un assicuratore a San Marino

Affari & potere

Un assicuratore a San Marino
di Zornitza KratchmovraZornitza

Sarà Ezio Paolo Reggia il nuovo governatore della Banca centrale del Titano. L’ex a.d. di Cattolica designato in tempi record per fronteggiare gli scandali Delta e Varano
———————————————

Sarà Ezio Paolo Reggia, 65 anni, ex amministratore delegato di Cattolica assicurazioni, a prendere il posto del dimissionario Biagio Bossone, alla guida della Banca centrale della Repubblica di San Marino. Stando alle indiscrezioni raccolte da Economy, la nomina avverrà il 23 febbraio, ossia due settimane esatte dopo il clamoroso azzeramento del ponte di comando dell’istituto. Era il 9 febbraio quando Bossone, ex Banca d’Italia, e Luca Papi, direttore generale, hanno rimesso il loro mandato denunciando in una lettera inviata ai capitani reggenti del Titano pesanti ingerenze politiche nella loro attività. A provocarne il gesto senza precedenti è stato il licenziamento in tronco, avvenuto pochi giorni prima, del numero uno della Vigilanza Stefano Caringi, a opera del Comitato per il credito e per il risparmio della stessa Banca centrale, presieduto dal segretario di Stato alle Finanze Gabriele Gatti. Motivo? «Aveva una gestione troppo personalistica, quasi da padre padrone» sostiene Gatti. Al suo posto è stato nominato il 16 febbraio un altro esponente del recente passato di Via Nazionale: Andrea Vivoli. Mentre gli incarichi di Papi sono stati affidati al vicedirettore generale della Banca Daniele Bernardi. Almeno per ora.

Va detto che stavolta i vertici di San Marino sono corsi al riparo velocemente. Al contrario di quanto avvenuto all’indomani delle dimissioni nel gennaio 2008 di Antonio Valentini, predecessore di Bossone, a causa dell’inchiesta Re Nero incentrata sulla sammarinese Asset Banca, accusata di violazione delle norme finanziarie e di traffico illegale di valuta. Per sostituirlo ci vollero 16 mesi. Ma ora San Marino non ha tempo da perdere. A dirlo è anche Gatti. «Sono da 30 anni nello scacchiere politico del Titano e non ho mai visto tempi così difficili» confessa il titolare delle Finanze, stimando in 4,3 miliardi di euro le perdite subite dal piccolo Stato a causa dello scudo fiscale italiano. A conti fatti: un terzo circa del totale delle masse gestite solo pochi mesi fa.

E ancora: sulla Rocca pesa l’incognita Varano, ossia l’inchiesta scoppiata nel maggio 2009 con l’arresto degli allora vertici della Cassa di risparmio di San Marino e del gruppo Delta con l’accusa che la prima (banca extracomunitaria) controllasse illecitamente il secondo. In palio, oltre alla credibilità del sistema finanziario, c’è la tenuta stessa di San Marino. Perché nel caso le trattative di acquisizione di Delta da parte di Intesa Sanpaolo non andassero in porto e nessun altro «cavaliere bianco» si facesse avanti, l’azienda potrebbe essere messa in liquidazione. Con un «buco» stimato in 1,5-2 miliardi di euro. Tanto che c’è chi parla di rischio default per il Paese intero. Sarà così?

Zornitza Kratchmovra

Economy – Il Business Magazine di Mondadori

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy