False azioni di una società avente sede in Danimarca e realmente esistita per un breve periodo e, per un breve periodo, quotata in borsa, la Resol (Real Esyaye Solution), sarebbero entrate in Italia attraverso una banca di San Marino grazie a un compiacente ‘impiegato’ di Rimini il cui nome compare con altri dieci complici nel registro degli indagati della Magistratura italiana.
Le accuse mosse agli indagati sono: truffa, ricettazione e riciclaggio.
L’indagine è partita dal tribunale di Trani a seguito della segnalazione di un direttore di banca allertato da una circolare della Banca d’Italia.
Al momento le azioni sequestrate dalla Guardia di Finanza sono oltre 28 milioni.