La Repubblica di San Marino ancora bloccata nella black list in cui è stata inserita da Giulio Tremonti, Ministero dell’Economia. Il successore di Tremonti, Vittorio Grilli – nonostante la lezione che si è tentato di impartirgli a Pavia -, non l’ha ancora tirata fuori, ma sembra, in queste ultime ore, aver sollecitato il proprio funzionario affinché si possa riprendere l’iter per la ratifica anche da parte del parlamento italiano:
San Marino Oggi: Ratifica degli accordi accelerata del Mef /
Il ministro Grilli ha sollecitato i funzionari sulla pratica mancante
La ratifica degli accordi tra Italia e San Marino, in particolare quello contro le doppie imposizioni fiscali, per la parte italiana necessita di una serie di atti da parte delle varie amministrazioni dello Stato come dipartimento affari esteri, economia, ecc… Alla Farnesia, manca un solo parere quello del ministero dell’economia in cui si prevedono i costi di tali accordi. Il ritardo era già emerso nei giorni scorsi, ma ieri si è appreso che il ministro Grilli ha, probabilmente anche su sollecitazione in base all’eco sulla stampa di tale ritardo, sollecitato il proprio funzionario addetto all’elaborazione dei dati richiesti.
A margine di una conferenza stampa, lo stesso Segretario agli Esteri Antonella Mularoni conferma che il “collega” italiano dell’economia, Vittorio Grilli, ha incaricato il suo capo di gabinetto ad accelerare i tempi per la verifica sull’impegno di spesa conseguente all’entrata in vigore dell’accordo
fiscale, firmato a giugno e già ratificato da San Marino. In modo che, una volta aggiunto l’ultimo tassello mancante, ovvero il parere del ministero dell’economia, si possa riprendere l’iter per la ratifica anche da parte del parlamento italiano e quindi vedere prima delle elezioni italiane l’uscita del Titano dalla black list.
“Questa sollecitudine – spiega Mularoni – ci era già stata manifestata, a parole, in luglio, ci auguriamo che la rapidità dei tempi sia rispettata”. (…)
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