Un evento storico sammarinese nella Storia Generale
San Marino, una enclave raggiunge la piena sovranità
MARINO CECCHETTI – È all’ordine del giorno del Consiglio Grande e Generale l’Istanza d’Arengo per ricordare Federico Bigi nella nostra toponomastica.
Grazie a Bigi è caduta l’ultima ombra sulla sovranità della Repubblica: il traguardo più alto della nostra Storia e, al contempo, un evento eccezionale anche nella Storia Generale.
Nel 1987 una delegazione di dirigenti scolastici guidata dal Deputato alla Pubblica Istruzione Fausta Morganti fu invitata a visitare la Cina. Nell’incontro ufficiale di benvenuto il capo della delegazione cinese mise subito in rilievo il fatto che il nostro Paese ha raggiunto la indipendenza pur tutto dentro un altro Stato, cioè nella condizione di enclave. Rimanemmo sorpresi fino alla commozione di fronte alla dovizia, concretezza e precisione profuse nei riferimenti storici nonché al rigore delle argomentazioni. Una collega non riuscì a trattenere la commozione. Abilissimo fu il nostro accompagnatore-interprete (professore di italiano nell’ Università di Pechino) a tradurre subito la pronta spiegazione di Fausta per quelle lacrime non certo di dissenso ma anzi di piena, pienissima, tracimante condivisione.
Il caso nostro – un Paese enclave che raggiunge la indipendenza – secondo Pechino non ha uguale nel mondo. Di certo non in Europa. Liechtenstein e Andorra confinano entrambi con due Stati; Monaco con uno solo, ma ha lo sbocco al mare; San Marino è l’unico tutto chiuso in uno stesso Stato.
Bigi il 10 settembre 1971 ha ottenuto la “dichiarazione formale di indipendenza” del Paese proprio dallo Stato che lo contiene e senza l’intervento di altri Stati o di organismi internazionali. Concependo, elaborando e mettendo in esecuzione una strategia di pura intelligenza politica che lo ha impegnato per 14 anni.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23
Testo della Istanza d’Arengo
San Marino, 2 aprile 2023
Ecc.mi Capitani Reggenti
S.E. Alessandro Scarano
S.E. Adele Tonnini
I sottoscritti cittadini sammarinesi con la presente Istanza d’Arengo, alla luce delle considerazioni sottoesposte chiedono che a Federico Bigi venga intitolata l’area ora denominata “Piazzale lo Stradone”.
Il Prof. Avv. Federico Bigi, Segretario di Stato per gli Affari Esteri e Politici dal 1957 al 1971, ha tolto l’ultima ombra sulla sovranità della nostra Repubblica, operando con la tenacia, la determinazione e la cultura politica di cui hanno dato brillantissime prove tanti suoi predecessori nel corso della lunghissima storia del Paese. Con l’accordo aggiuntivo alla Convenzione Italo-sammarinese del 1939 firmato a Roma il 10 settembre 1971 congiuntamente all’On.le Aldo Moro, Ministro degli Esteri Italiano, ha fatto cadere, verso la nostra Repubblica, “ogni dubbio, ogni perplessità, ogni remora sulla sua sovranità e indipendenza”.
Già il 10 dicembre 1960 il Prof Bigi aveva promesso al Consiglio Grande e Generale che non si sarebbe limitato a cercare di “salvaguardare” – come talvolta era accaduto in passato – “la nostra libertà, sovranità e indipendenza solo in un modo storico e simbolico”, ma lo avrebbe fatto con tutte le sue “forze e nel modo più concreto possibile”. E così è stato.
L’accordo del 1971 è il più importante traguardo conseguito dalla comunità sammarinese non solo dopo l’Unità d’Italia ma nell’intero arco della sua storia, in quanto comprende tutti i precedenti e li corona. Conclude un “processo” di oltre 17 secoli “che affonda le radici nella nostra storia, nelle nostre istituzioni, nei nostri sentimenti, nell’opera, consapevole od inconsapevole, di generazioni di Sammarinesi”.
Dopo il 1971 la Repubblica ha potuto instaurare rapporti diplomatici con gli Stati di ogni parte del mondo, entrare in organismi internazionali quali OCSE, Consiglio d’Europa, ONU.
Ha detto l’On.le Moro al Prof. Bigi quel 10 settembre alla Farnesina: “Ella ha operato ed opera con intelligenza e tenacia, raccogliendo meritati frutti che vanno molto al di là delle dimensioni della Repubblica di San Marino”.
Anche da un Paese piccolo possono venire uomini grandi. Quando accade, anche il piccolo Paese diventa grande.
Con deferenti ossequi
Seguono firme