Finanza&Mercati,Sacconi firma decreto salva Delta. Parola al Tesoro

Finanza&Mercati,Sacconi firma decreto salva Delta. Parola al Tesoro

Finanza & Mercati

Sacconi firma decreto salva Delta. Parola al Tesoro

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Via libera di Maurizio Sacconi al fondo emergenze del sistema bancario, strumento che potrebbe essere usato per la prima volta per sostenere le ricadute della crisi del Gruppo Delta. Il ministro del Lavoro ha firmato ieri il decreto interministeriale, che ora dovrà incassare il via libera del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.

Il fondo, nato a dicembre da un accordo tra l’Abi (l’associazione bancaria) e i sindacati, offre tutela per due anni ai bancari che non possono essere prepensionati. Fonti sindacali sottolineano l’urgenza della definizione del decreto alla luce della crisi di Delta acuitasi all’inizio della settimana con l’avvio della procedura di liquidazione per il gruppo finanziario controllato dalla Cassa di Risparmio di San Marino da parte dei tre Commissari nominati dalla Banca d’Italia.

Dei circa 900 addetti del gruppo Delta che rischiano il licenziamento, sono circa 700 quelli con contratto bancario, gran parte dei quali pu accedere agli ammortizzatori del sistema bancario.

I commissari del gruppo Delta hanno annunciato ai sindacati esuberi per le ricadute della crisi 550 addetti a tempo indeterminato, più altri 50 tra tempo determinato ed apprendisti.

Intesa Sanpaolo, potenzialmente interessata a rilevare alcune attività di Delta, tra le quali Sedici Banca, potrebbe assorbire, secondo fonti sindacali, circa 300-350 addetti. Secondo indiscrezioni, l’istituto guidato da Corrado Passera avrebbe rinunciato all’operazione dopo i lunghi mesi di «due dligence» ma i sindacati auspicano che possa emergere un piano alternativo, sotto la regia della Banca d’Italia, che faccia tornare il gruppo sui suoi passi.

Il fondo emergenziale del settore del credito, nato nel dicembre scorso dall’accordo tra lAbi e i sindacati, è un ammortizzatore sociale che offre un’indennità di disoccupazione di 24 mesi pari all’80% della retribuzione per chi ha un reddito fino a 38mila euro, al 70% per la fascia tra 38mila e 50 mila e del 60 per cento% per la fascia oltre i 50 mila.

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