Finanziaria 2012, le proposte della CSU

Finanziaria 2012, le proposte della CSU

Finanziaria 2012, le proposte della CSU

 

Tra le principali richieste: il ritiro dell’addizionale IGR, la
rimozione di ogni forma di discriminazione per i frontalieri,
l’estensione della patrimoniale agli immobili intestati a società
leasing e immobiliari, la tassazione delle rendite finanziarie, la
cancellazione della tassa sui servizi (3%), la possibilità di
rinegoziare il mutuo prima casa per chi perde il lavoro

 

7 dicembre 2011 – La CSU ha inviato alla Segreteria di Stato per le
Finanze le proprie proposte e richieste rispetto al bilancio
previsionale 2012, che saranno illustrate e approfondite nell’incontro
rinviato al prossimo lunedì. La CSU, in premessa, esprime contrarietà
alla modalità adottata dal Governo, cioè di rincorrere anno per anno il
deficit pubblico con misure parziali o emergenziali, poiché avranno nel
tempo effetti depressivi e socialmente non sostenibili. È chiaro quindi
che questa finanziaria sconta il mancato passaggio consigliare della
legge tributaria così come era stata approfonditamente negoziata con le
parti sociali. Nello specifico, queste sono le proposte della CSU
rispetto ai punti dell’articolato.

 

Art. 24 – Stanziamenti Parco Scientifico e Tecnologico
Si esprimono
perplessità per gli ingenti stanziamenti su un’idea condivisibile sul
piano strategico, ma che risulta ancora un progetto dai contorni non ben
definiti e soprattutto senza avere informazioni sulle ricadute
economiche e occupazionali, quantomeno, sul medio periodo. 
Art. 27 – Approvvigionamento diretto di gas naturale presso fornitori esterni da parte di operatori economici sammarinesi
L’articolo
solleva il problema dell’utilizzo delle reti dei servizi da parte di
fornitori esterni. Notiamo che è assente ogni indicazione tesa a
stabilire regole e tariffe per il vettoriamento, e dunque un introito
per l’A.A.S.S. Riteniamo che l’utilizzo di un bene pubblico debba essere
adeguatamente remunerato. Inoltre non si comprende come la
liberalizzazione riguardi solo le aziende industriali e solo per la
fornitura di gas. Il tema delle concessioni delle reti AASS richiede, a
nostro avviso, un confronto ed un livello di decisioni formali da parte
dello Stato.
Art. 31 – Progetto San Marino Card
In considerazione
della funzione che la Smac card dovrà svolgere con l’annunciata riforma
tributaria, e più in generale dell’utilità di questo dispositivo per
una maggiore trasparenza delle transazioni economiche e commerciali
operate in Repubblica, riteniamo che per incentivare l’utilizzo della
Smac card occorra estenderla a tutti gli operatori economici.
Art. 32 – Addizionale straordinaria IGR
Confermiamo la nostra contrarietà a questo ulteriore prelievo, pertanto ne chiediamo il ritiro. 
Art. 33 – Imposta straordinaria sul patrimonio immobiliare
Condividiamo
la scelta di introdurre una imposta sui patrimoni. Riscontriamo
tuttavia che la stessa è limitata ai soli immobili, lasciando escluse
altre tipologie di beni e rendite finanziarie. Ciò che rende iniquo
questo provvedimento è che l’art. 33 prevede l’applicazione ai soli
immobili censiti al catasto, lasciando quindi esente dall’imposta tutti
gli immobili non accatastati (vedi leasing e immobiliari), che
costituiscono una parte importante del patrimonio immobiliare del Paese.
Inoltre è assente qualsiasi indicazione circa le misure e le modalità
applicative dell’imposta. Parte delle risorse incamerate potrebbero
essere destinate alla costruzione di un centro direzionale degli uffici
pubblici attualmente in affitto da privati e per la riqualificazione
energetica degli uffici di proprietà statale e degli edifici
scolastici. 

Art. 34 – Tassazione frontalieri

La misura proposta è parziale e insufficiente: va invece rimossa ogni
discriminazione nel trattamento fiscale tra lavoratori residenti e
frontalieri, già colpiti dall’articolo 56 della finanziaria 2011, ancora
non superato. Durante un primo confronto con la Segreteria alla
Finanze,  le organizzazioni sindacali si sono rese disponibili a trovare
soluzioni alternative su basi di comune condivisione. Si ricorda che
questa inaccettabile discriminazione ha un impatto sull’economia, sul
mondo del lavoro e sui rapporti con l’Italia fortemente negativo; se non
viene superata, non può che accentuare le difficoltà economiche di
migliaia di lavoratori che devono fare anche i conti con le incertezze
fiscali sul fronte italiano.

Art. 35 – Imposta minima sul reddito
Si tratta di un intervento
opportuno ed un segnale necessario. Tuttavia i termini applicativi
eccessivamente timidi, che produrranno inevitabilmente un impatto assai
lieve, costituiscono il limite della misura stessa.
Art. 37 – Disposizioni in materia di pubblico impiego
Non
si condivide la riproposizione della riduzione delle indennità di
funzione dei dipendenti pubblici, in quanto tale provvedimento aveva la
caratteristica di straordinarietà. 
Art. 38 – Strumenti di protezione sociale
Le
risorse stanziate si ritiene siano insufficienti a rispondere
adeguatamente ad una domanda di sostegno crescente, conseguente agli
effetti della crisi in atto. Si richiede pertanto un incremento dello
stanziamento, almeno non inferiore all’importo del precedente esercizio
finanziario. Per evitare abusi è necessario potenziare il sistema dei
controlli.
Art. 45 – Finanziamento disavanzo Gestione Residuale Lavoratori Autonomi
Ferma
restando l’intesa raggiunta in relazione alla approvazione dell’art. 6
della legge di assestamento del bilancio, siamo a ribadire che l’accordo
con le organizzazioni sindacali dovrà intervenire preventivamente al
prelievo finanziario e definire le modalità di reintegro delle risorse.
Art.
48 – È incomprensibile e incoerente togliere l’incompatibilità al
titolare di pensione solo per svolgere funzione di amministratore e
presidente di società. Pertanto va cancellato questo articolo.
Altre osservazioni
TASSA
SUI SERVIZI – Riguardo alla tassa del 3% sui servizi introdotta dalla
legge finanziaria precedente, si richiede la sospensione in attesa del
passaggio al regime IVA. Questa imposta infatti è stata di fatto pagata
dai cittadini utenti senza aver prodotto il gettito previsto.
BENI
DI LUSSO – Si propone di riformulare il decreto sui beni di lusso
considerando i risultati inconsistenti per quanto riguarda il gettito.
Si ripropone di alzare in maniera significativa la tassazione e
contemporaneamente impedire la deducibilità di tali beni.
MUTUO PRIMA
CASA – Si chiede di prevedere la possibilità di rinegoziare il mutuo
per la prima casa nell’eventualità che il proprietario o il conduttore
dell’immobile non possa far fronte al pagamento della rata in
conseguenza alla perdita del lavoro.
Centrale Sindacale Unitaria

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