Firmato l’accordo Usa-Svizzera per Ubs, da La Repubblica

Firmato l’accordo Usa-Svizzera per Ubs, da La Repubblica

Clienti selezionati tramite un’indagine in collaborazione
tra il fisco statunitense e quello elvetico. Incoraggiate le ‘autodenunce’

Firmata l’intesa Svizzera-Usa

da Ubs i nomi di 4.450 clienti

Nessuna multa per la banca svizzera, che precisa: “Il segreto bancario resta intatto”

Infatti emergeranno solo le identità di chi ha commesso reati fiscali. Titolo a picco, -2,7%

BERNA – E’ stato firmato l’accordo raggiunto la scorsa settimana tra la Svizzera e gli Stati Uniti per il contenzioso fiscale riguardante i clienti di banca Ubs. Ubs fornirà alle autorità fiscali statunitensi i nomi circa di 4.450 clienti (e informazioni su almeno 10.000 conti). In compenso non dovrà pagare alcuna multa. Lo ha comunicato il presidente della Confederazione Hans-Rudolf Merz. L’intesa permette di mantenere intatto il segreto bancario e di non violare le leggi svizzere: infatti non verranno svelati in modo indiscriminato i nomi dei 52.000 clienti americani titolari di conti Ubs, ma solo di coloro che hanno commesso un reato fiscale, al momento stimati appunto in circa 4.450. L’intesa ha messo sotto pressione il titolo Ubs, che nei minuti successivi all’annuncio dell’accordo ha perso il 2,7%.

Le autorità Usa erano pronte a intraprendere una causa civile per costringere Ubs a rivelare i nomi di 52.000 clienti americani sospettati di reati fiscali. Per tre volte di seguito un giudice della Florida, Alan Gold, aveva concesso rinvii del processo per permettere una soluzione extragiudiziale. Ai negoziati hanno partecipato anche rappresentanti delle autorità elvetiche per assicurare che l’intesa non violasse le disposizioni svizzere relative al segreto bancario.


Secondo gli avvocati di alcuni dei clienti statunitensi i cui nomi potrebbero essere svelati, scrive il Wall Street Journal, i titolari dei conti ‘sospetti’ potrebbero comunque presentare ricorso a un tribunale svizzero.


I nomi, si legge nel comunicato pubblicato dal sito della banca, verranno comunicati sulla base di una richiesta presentata dall’Irs (Internal Revenue Service, il fisco statunitense, ndr) all’Amministrazione Federale delle Contribuzioni (il fisco svizzero, ndr), “ai sensi dell’esistente Trattato di doppia imposizione tra gli Stati Uniti e la Svizzera”.


I titolari dei conti nel mirino, si legge ancora nel comunicato di Ubs, verranno incoraggiati “a beneficiare della prassi di dichiarazione volontaria dell’Irs”. Per tali dichiarazioni volontarie, precisa Douglas Shulman, commissario dell’Irs, i cittadini Usa che hanno conti bancari esteri non dichiarati con Ubs hanno tempo fino al prossimo 23 settembre. “Ci attendiamo molte dichiarazioni volontarie, ma scaduto questo termine non ci saranno più scuse”, ha detto Shulman.


“A un certo punto in questi conti protetti dal segreto bancario c’erano fino a 18 miliardi di dollari”, ha aggiunto il commissario Irs, precisando che però molti di questi soldi sono stati spostati e che alcuni conti sono stati chiusi. “L’evasione fiscale è il reato che perseguiremo, per noi è la priorità numero uno. Perseguiremo anche coloro che hanno fornito intermediazioni ai fini di evasione – aggiunge Shulman – L’accordo ci consente anche di ricevere informazioni anche sugli evasori off-shore. Dal governo svizzero ci attendiamo piena collaborazione”.


La banca inizierà a consegnare le informazioni al fisco americano in settembre, ha detto il ministro delle Finanze svizzero, Hans-Rudolf Merz, sottolineando che nonostante l’accordo “la legge svizzera e il segreto bancario restano intatti”. Merz, spiegando i dettagli dell’accordo raggiunto con gli Usa, ha invitato le banche a concentrarsi sui “valori tradizionali”.


“Quest’accordo aiuta a risolvere una delle questioni più pressanti per Ubs. – commenta il presidente del consiglio d’amministrazione della banca, Kaspar Villiger – Sono fiducioso che l’accordo consentirà alla banca di continuare nel processo di ricostruzione della sua reputazione puntando su una solida performance e sul servizio ai clienti. Ubs è lieta che si possano raggiungere gli obiettivi di scambio d’informazioni dell’accordo nei termini di legge ai sensi degli esistenti trattati tra la Svizzera e gli Stati Uniti”.

(19 agosto 2009)

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