Francesco Gatti ‘relazione’ sui giochi

Francesco Gatti ‘relazione’ sui giochi

“Egregi colleghi,

nella giornata odierna avrei dovuto essere a San Marino per questo importante incontro, ma impegni improvvisi non mi hanno consentito di essere presente e, scusandomi di questo, vi prego di volere verbalizzare il presente.

Dopo due anni dall’istituzione di questo Ente, credo sia arrivato il momento di evidenziare come il nostro lavoro sia stato difficile e delicato.

Ci siamo trovati a lavorare in un ambiente surriscaldato da una questione annosa quale il subentro di Giochi del Titano alla precedente gestione. Ricordo le tribolazioni relative allo stato di agitazione dei dipendenti (che andavano tutelati), così come ricordo, a carattere personale, le richieste di destituzione dal mio incarico che sono arrivate da alcuni rappresentanti dell’opposizione di allora e le conseguenti, quanto mai superflue, difese della mia persona da parte dell’allora Governo. Dimissioni richieste per i motivi più assurdi, dalla mia posizione in Assotrattenimento (sono e resto vicepresidente della più grande associazione di categoria Italiana con 700 aziende e un indotto pari a 15 miliardi di euro – si miliardi non milioni) alla mia conoscenza dell’azienda che aveva ottenuto l’affidamento (Cogetech S.p.A.); conoscenza necessaria visto che stiamo parlando di uno dei dieci concessionari di rete e che io, come già detto ricopro incarichi a livello Nazionale.

Ogni volta che rilasciavo un’intervista ero messo sotto la lente d’ingrandimento al fine di verificare eventuali possibilità di strumentalizzazione di ciò che dicevo.

Alla fine è arrivato anche il problema di Stefano Venturini coinvolto nell’indagine “Re Nero” a sancire la chiusura di un periodo difficile per il nostro Ente e ad aprirne uno di grande laboriosità. Per assurdo la dipartita del Dott. Venturini ha portato una grande compattezza nel nostro ENTE che ha potuto così monitorare in maniera efficace lo svolgimento dei giochi all’interno della Repubblica fino ad oggi.
Adesso mi sembra venuto il momento di esternare le mie personalissime opinioni. Opinioni che ritengo possano essere di vostro aiuto e che non desidero sia viste unicamente come una critica al sistema.

Siamo di fronte a uno stato di complessivo immobilismo politico e gestionale. La politica, è estremamente responsabile di questa situazione. Ha consentito attraverso una scellerata gestione della società di Stato che, come scriveva Tomasi da Lampedusa, tutto cambiasse perchè tutto restasse com’era. E’ stato fatto fuori un partner tecnologico (Cogetech) solo al fine di salvaguardare il precedente partner che, giusto per ricordarlo a qualcuno, prende un affitto mensile delle macchine che consentirebbe in pochi mesi di acquistare tutto il sistema. Ma si sa, quelli sono Austriaci, sono professionisti, anche nel pagare quando, quanto e chi devono.
Solo che qui state facendo business sulla pelle dei vostri cittadini. Perchè a me viene da pensare che la gente queste cose non le sa. Non credo sappia bene quanto spende (sono soldi pubblici no?) per mantenere in piedi un’assurda accondiscendenza fra galantuomini (perchè di questo si tratta senza mezzi termini signori miei, queste sono tangenti occulte a favore di qualcuno). Ma l’ENTE non può entrare nei meriti delle cose, è li per controllare, ingabbiato da una normativa scritta furbescamente al solo fine di fare sembrare bianco ciò che bianco non è. In nessun altro Stato d’Europa vi è una legge così pressapochista, scadente sia dal punto di vista operativo che disciplinare. L’ENTE da due anni autorizza le lotterie e le pesche di beneficenza mentre dovrebbe occuparsi di altro, dovrebbe ammodernare, aggiornare, portare a conoscenza della politica le questioni cardine della gestione dei giochi in Repubblica. Ma non lo può fare perchè la legge non lo consente.

Ah, dimenticavo, la legge è stata tenuta così non per incapacità del redattore, ma anzi, per dare la possibilità di interpretare. Ecco, io quando mi accorgo che una cosa si può interpretare allora mi sento a casa. L’Italia è la patria di queste cose, ma San Marino? San Marino speravo di no. Mi sbagliavo

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