Frontalieri e scudo fiscale

Frontalieri e scudo fiscale

di CORRADO CATTANEO

— COMO —

«LE LAVORATRICI e i lavoratori frontalieri italiani non possono essere in alcun modo considerati alla stessa stregua di coloro che hanno esportato illegalmente capitali verso l’estero». Lo spiegano con un comunicato congiunto Claudio Pozzetti, segretario nazionale Cgil Frontalieri, e Giancarlo Bosisio, presidente del Csir, il Consiglio sindacale interregionale Ticino-Lombardia-Piemonte che raccoglie i rappresentanti dei sindacati ticinesi e italiani che operano sulla fascia di confine.

NEL MIRINO di quelle che sinora sono solo «preoccupazioni», spiega Pozzetti, è il contenuto della circolare numero 43 del 10 ottobre della Direzione centrale normativa dell’Agenzia delle Entrate di Roma che, a proposito di scudo fiscale, la recente norma che prevede il pagamento della sola sanzione del 5% per il rientro o la regolarizzazione dei capitali e dei patrimoni illeciti all’estero, precisa come siano esentati dal dover dichiarare i propri redditi esteri «mediante l’accredito degli stipendi o altri emolumenti derivanti da tali attività lavorative» i lavoratori «che prestano in via continuativa attività lavorative presso organismi comunitari», ma anche «i residenti nel Comune di Campione d’Italia in relazione alle disponibilità detenute presso istituti elvetici».


NESSUNA traccia, per Pozzetti e Bosisio, dei frontalieri: «La nostra è una semplice preoccupazione, ma considerato che la circolare cita chi lavora in organismi comunitari e i cittadini di Campione e non i quasi 55mila frontalieri italiani, di cui ben 44.500 solo nel Canton Ticino, i nostri timori credo siano giustificati. Così abbiamo già contattato i parlamentari della zona e quelli eletti in Svizzera, ma anche direttamente il Governo. I frontalieri sono nei fatti obbligati ad avere un conto corrente bancario in Svizzera su cui i loro datori di lavoro versano la retribuzione, questo perché effettuare ogni volta un bonifico internazionale complica la procedura accrescendone i costi, ma non per questo possono essere annoverati tra coloro che debbono ottemperare allo scudo esattamente come accade per i campionesi».

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