FRONTALIERI. IN ASSEMBLEA I LAVORATORI ‘SFIDUCIANO’ CSIR

FRONTALIERI. IN ASSEMBLEA I LAVORATORI ‘SFIDUCIANO’ CSIR

FRANCHIGIA, SABATO MANIFESTAZIONE A RIMINI DAVANTI PREFETTURA
Stretti tra la supertassa confermata e la franchigia saltata, “i frontalieri hanno perso fiducia nel sindacato”. Incassa molti applausi la voce che si alza nella platea, niente affatto piena, del teatro Dogana, dove si e’ tenuta nel tardo pomeriggio di oggi l’assemblea dei lavoratori
frontalieri organizzata dal Csir, il Consiglio sindacale interregionale che riunisce le sigle italiane e sammarinesi. In risposta al lungo elenco di iniziative portate avanti nell’ultimo anno dal Csir e quelle in agenda per la prossima settimana, lette davanti ai lavoratori dal presidente Luca Montanari, non ci sono invece applausi, ma solo un lungo silenzio. Nel salone sono
presenti molti uomini, di tutte le eta’, arrivano in gruppi, direttamente dalle fabbriche, alcuni ancora in divisa. Sono operai, per lo piu’.
Non scaldano i loro animi le ultime due iniziative annunciate dai sindacalisti: la prima e’ una lettera di protesta inviata all’ambascitatore italiano a San Marino, Giorgio Marini, contro
il rinnovo della supertassa, ovvero l’ex articolo 56, inserito anche nella legge di Bilancio del 2012. La seconda e’ invece una manifestazione organizzata per questo sabato di fronte alla
Prefettura di Rimini a partire dalle 10 di mattina, per sollecitare il rappresentante locale del governo italiano sull’emergenza franchigia. Proprio su questa manifestazione si apre la polemica: “E’ un ripiego- manda a dire un lavoratore- avevate detto che l’avremmo fatta a Roma”. Cerca di dare le dovute spiegazioni, Pier Gilberto Piermattei, vicesegretario della Csdl: in sostanza, si teme una scarsa partecipazione.
“Nell’ultima assemblea dei frontalieri, lo scorso gennaio- fa notare- questa stanza strabordava, oggi non e’ cosi’ e non so se c’e’ disillusione o pessimismo”. Quindi, Piermatteri propone ai presenti di rimboccarsi le maniche: “Il lavoro da fare sara’ nelle aziende-
manda a dire- per portare piu’ persone possibili in Prefettura sabato e se c’e’ la volonta’ di andare a Roma, lo vedremo”.
E’ come se con queste parole avesse toccato il tasto dolente: dalla sala si alzano voci che attaccano sindacalisti e governo sammarinese. “La gente non ci crede piu’, non viene qui a perdere tempo- lamenta uno dei presenti- il Governo ci ha tolto 200 euro al mese in busta paga, che manifestazione e’ stata fatta, quante riunioni avete fatto in fabbrica?”. E ancora: “Qui vi importa solo dei sammarinesi”. Prende la parola uno dei piu’ giovani: “Tutto e’ inutile, e’ chiaro che vogliono farci andare via dalla Repubblica, per lasciare posto ai lavoratori sammarinesi della Pa”. L’ultimo degli “indignati” chiede ai sindacalisti perche’ e’ venuta meno quella solidarieta’ e annunciata tra lavoratori residenti e italiani: “Dove sono i sammarinesi oggi?”.
Ma non ci sono solo voci critiche. C’e’ chi lancia l’appello a non cadere nel tranello della contrapposizione, “perche’ l’unico strumento per contrastare certe iniziative e’ la partecipazione, l’unione tra le varie categorie di lavoratori, noi con gli statali, gli italiani con i sammarinesi” Infine, un italiano scruta in platea la parlamentare del Pd, Elisa Marchioni e ne
approfitta per lanciare un secondo appello ai politici d’oltre confine: “Tra un anno torneremo a votare- manda a dire- e se non si risolvono i due problemi, franchigia e superassa, noi facciamo saltare i nostri voti e anche quelli dei nostri famigliari”.

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