Il Governo del paese, come l’albero della cuccagna
Come possono i cittadini comprendere la politica se la politica, ma soprattutto i politici, fanno di tutto e di più per non farsi comprendere?
Da qualche tempo, perlomeno dai tempi dalla verifica di governo; alla caduta del governo stesso avvenuta a causa dei “poteri forti” -almeno così ci hanno detto-; alle dichiarazioni di volere ancora, nonostante tutto e nonostante i poteri forti, rimanere insieme nella coalizione così miseramente fallita; poi a quelle di volerne rimanere fuori perché non sono graditi determinati ingressi; la scelta manifestata di andare alle elezioni anticipate; e poi come d’incanto, nel giro di una notte, è cambiato tutto. Adesso si vuole rimanere, gli ospiti prima indesiderati sono i migliori possibili.
Insomma, se non è il caos, qualcuno abbia il coraggio di dirci cos’è. E’ forse alta politica nell’interesse del paese e dei suoi cittadini?
E pensare che questo povero paese, lo dicono da tutte le parti, anche se l’unico che non ci crede è il governo uscente, è allo stremo. E’ ad un punto talmente critico, che non è mai stato così basso e preoccupante. Neppure ai tempi del famigerato governo straordinario.
Viene da pensare allora che non sia tanto il bene del paese, il centro delle attenzioni o dei desideri di certi personaggi, ma che sia piuttosto la necessità o la volontà di rimanere avvinghiati a tutti i costi all’albero della cuccagna: all’albero del potere. E non importa chi siano i compagni di viaggio o chi sta avvinghiato sopra, sotto, o di lato.
Forse che abbandonando la stretta qualcuno ha paura poi di ritrovarsi il tronco coperto di grasso ad opera dei cittadini elettori?
Gabriele Gattei -Lista Civica Noi Sammarinesi-