Gattei risponde a Riforme e Libertà sull’accusa di immobilismo

Gattei risponde a Riforme e Libertà sull’accusa di immobilismo

RISPOSTA AL RICHIAMO DI Riforme e Libertà, apparso sulla stampa di oggi 21.01.2009

Egr. Direttore, lungi da me voler tediare i lettori. Ma, leggendo e ascoltando le notizie di questi giorni, mi riferisco ai richiami lanciati al governo dalla Coalizione Riforme e Libertà, ritengo necessario qualche chiarimento. Mentre non ho alcun dubbio sul fatto che la situazione in cui versa questo Paese sia piuttosto grave e che occorrono provvedimenti urgenti, adeguati e possibilmente concertati fra le parti, ritengo non possa sfuggire il fatto che da parte loro si viene invitando il governo a non fare cenno o chiamare in causa la grave eredità ricevuta, perché, altrimenti, secondo Riforme e Libertà, costituirebbe la prova provata che “non ha alcuna intenzione di fare passi avanti”. A chi è veramente rivolto questo messaggio? Faccio questa domanda perché ritengo che a nessuno possa essere sfuggito che la loro compagine, ovvero la coalizione di centro sinistra pesantemente sconfitta alle elezioni del 09 novembre scorso, nel corso dei circa due anni di governo, nel mentre andava inventando nuove strategie per mettersi in pace con l’Italia, tipo quintuplicare le case da gioco, difendere l’indifendibile come ad es. la questione Asset Bank, inventare leggi obiettivo, ed altro del genere, ha sempre fatto riferimento, quale causa dei mancati passi avanti, a ciò che avevano fatto i politici del passato. Anche in campagna elettorale gettavano tutte le colpe del non fatto o del fatto male su chi aveva governato in passato. Ogni volta, come se loro non avessero fatto mai parte di quei governi cui facevano riferimento. L’attuale governo, che noi tutti, i sammarinesi in generale, vorremmo vedere risolvere in fretta e bene i problemi di questa Repubblica per riportarla agli onori passati, ha circa un mese e mezzo di vita. Si possono veramente fare certe affermazioni di immobilismo, di inadeguatezza, della serie >? Ritengo che con un minimo di serietà e coerenza, facendosi un esame di coscienza, al di là del ruolo di governo o di opposizione, si possa dimostrare ai cittadini il vero cambiamento, anche nel fare e nel dire. Criticando e spronando, ma senza nascondersi dietro ad un dito, e mettendo veramente al primo posto il bene del Paese. Ricordo a tutti che il mio movimento, assieme ad altri, all’insediamento del governo dopo le elezioni del 2006, proprio in sede di votazione di quella compagine, decise ed attuò l’astensione dal voto, dando un forte segnale di non essere, in via di principio, né da una parte né dall’altra, ma di essere semplicemente e solamente dalla parte dei cittadini. Tolse quell’atteggiamento di fiducia soltanto alla prova dei fatti che dimostravano come anche allora, si predicava bene ma si razzolava male. Un mese e mezzo di tempo, mi pare un tempo troppo breve per giustificare simili interventi.

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