Gianluca Ferraris, Panorama, Autunno caldo a San Marino

Gianluca Ferraris, Panorama, Autunno caldo a San Marino

Panorama
Autunno caldo a San Marino
Gianluca Ferraris

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FISCO E PARADI5I LA RESA DEI CONTI
330 Le verifiche fiscali compiute verso San Marino nei primi 7 mesi del 2010.
850 milioni I redditi nascosti illecitamente al fisco, per un totale di imposte evase pari a240 milioni.
105.796 I cittadini italiani che hanno sanato la loro detenzione di capitali a San Marino con lo scudo fiscale.
GIANLUCA FERRARIS

Fra Italia e San Marino le schermaglie sembrano non finire mai. Dopo un anno di scontro istituzionale, e in vista di un autunno che si preannuncia molto caldo sul fronte dei rapporti finanziari e giudiziari le delegazioni dei due governi hanno cominciato a discutere giovedì 16 settembre e proseguiranno il 23.
L’obiettivo dell’Italia è sempre uno: modificare la convenzione fiscale stipulata nel 2002 con la Rocca, che in periodo di lotta al riciclaggio internazionale non garantisce adeguata trasparenza. Le riforme intraprese finora dal Titano, come l’abolizione delle società anonime che scatterà il 30 settembre e i protocolli sullo scambio reciproco d’informazioni, sono state riconosciute come ‘adeguate’ dall’Ocse e dal Fondo monetario. Ma non dai ministri Angelino Alfano e Giulio Tremonti, che mantengono San Marino nella black list dei paradisi fiscali e societari e hanno posto come condizione per un ritorno alla normalità il ‘superamento definitivo’ del segreto bancario. Una rivoluzione, ma anche un potenziale crac per il piccolo stato, che protegge i suoi forzieri dal 1296 e all’interscambio con l’Italia deve una buona metà del suo pil e dei suoi depositi. Tuttavia, nelle ultime settimane i contatti fra le parti (l’Italia schiera i tecnici dei ministeri della Giustizia e dell’Economia, Avvocatura dello stato e Agenzia delle entrate) sono stati numerosi. Così come i messaggi spediti a suocera perché nuora intendesse Il primo colpo è arrivato il 17 agosto dalla Gazzetta ufficiale italiana: fino a nuovo ordine, San Marino resta nella lista nera. Nel pomeriggio è giunto il ramoscello di pace: ‘Per superare lo stallo, siamo pronti a rinunciare al segreto bancario’ ha detto al Meeting di Comunione e liberazione il segretario sammarinese alle finanze, Pasquale Valentini. Salvo fare marcia indietro pochi minuti dopo: ‘L’Ocse ci consente di mantenere degli ambiti di riservatezza, come fa la Svizzera. Possiamo anche abolirli del tutto, ma occorreranno almeno un paio d’anni: l’Italia deve avere pazienza’. Il suo omologo Tremonti, però , non ne ha. E sono in molti a non considerare casuale il fatto che, proprio nelle ore in cui a Rimini gli sherpa lavoravano a un incontro tra i due, la Guardia di finanza abbia rivelato l’esistenza di 800 verifiche ancora in corso sulla Rocca. Il balletto è proseguito. ‘La collaborazione c’è’ ha detto il 19 agosto il responsabile sammarinese dell’industria, Marco Arzilli. ‘Lo scambio deve essere più rapido’ hanno ribattuto dall’Agenzia delle entrate, sottolineando un altro punto di attrito: la lentezza delle ricezioni di rogatoria e dei controlli sulle residenze di comodo (8 mila per il fisco italiano, qualche centinaio secondo la gendarmeria).

Autunno caldo h .
La trattativa è iniziata IL 16settembre, prosegulrà IL 23:
Roma vuoLe rendere trasparenti Le attivItà finanziarie che passano per [a Rocca. Ma Lo scontro è titanico.
Rapporti tesi Un posto di blocco della Guardia di finanza alle porte di San Marino:
un simbolo dei rapporti tesi tra i due stati.
Due anni di indagini…
Le verifiche in corso. Oltre ai 330 accertamenti già chiusi nel 2010, sono un migliaio le azioni di controllo in corso da parte delle forze dell’ordine sull’asse Roma-San Marino. La sola Guardia di finanza ne ha awiate circa 800. L’ultimo fronte caldo? Le società di chartering e di leasing automobilistico e nautico: secondo l’Agenzia delle entrate, sono il paravento di proprietà direttamente riconducibili a cittadini italiani.
L’inchiesta sull’eolico sardo. A Roma il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il sostituto Rodolfo Sabelli, che indagano sul filone dell’eolico, stanno ultimando una richiesta di rogatoha nei confronti del Titano: secondo l’accusa, per le banche sammarinesi sarebbe transitata una parte dei 4 milioni di euro versati da alcuni imprenditori romagnoli a Flavio Carboni perentrare nel business delle centrali sarde.
Le altre rogatorie in lista d’attesa. L’inchiesta su cui sono attese maggiori novità in tempi repidi è Amphora, con il pubblico ministero romano Perla Lofl intenzionata a proseguire gli accertamenti su un numero pi ristretto di posizioni fiscali. Ma sono molte le indagini dipeso che non hanno ancora avuto pieno accesso ai documenti richiesti su rogatoria dai magistrati italiani. Fra queste, c’è anche quella sui grandi eventi (indagano le procure di Firenze e Perugia) e quella sulle società cartiera della presunta frode fiscale Fastweb.
*** proseguiranno e i prossimi punti di attrito Le inchieste su banche e fiduciarie. NeL 2009 La procura dL Roma ottLene L’arresto dei vertici deLLa Cassa di risparmio di San Marino e deL gruppo finanziario DeLta, con L’accusa che La prima, in quanto banca extra Ue, controLLasse iLLecitamente iL secondo. NeL 2010 (inchiesta Amphora) La procura indaga 50 persone per iL presunto ricicLaggio di oLtre] miLiardo da parte deLLa Smi, La pi importante fiduciaria LocaLe. L’inchiesta avanza.
La trasparenza. DaLL’inizio deL 2009 i due stati partecipano a un ‘tavoLo tecnico suLLa trasparenza’ con L’intento di migLiorare Lo scambio di informazioni finanziarie. Ma i risuLtati stentano ad arrivare. Tanto che Lo scorso 17agosto L’itaLia ha inserito ufficiaLmente San Marino neLLa bLack List che obbLiga chiunque abbia in corso transizioni con iL paese a notificarLo aLL’Agenzia deLLe entrate.
Le parti sembrano essersi riavvicinate ai primi di settembre dopo un incontro informale tra i due titolari degli Esteri, Franco Frattini e Antonella Mularoni: San Marino punta a chiudere una fase che, tra scudo e controlli, si sta rivelando letale per le sue casse. E per convincere l’Italia ha ripescato una bozza di accordo del 2009 che prevede, in sintesi, forti limitazioni al segreto bancario e fiduciario anche in caso di indagini unidirezionali e l’abolizione della doppia imposta, che oggi è alla base di buona parte delle frodi internazionali. Basterà a convincere Tremonti?

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Due anni di indagini…

Le verifiche in corso
. Oltre ai 330 accertamenti già chiusi nel 2010, sono un migliaio le azioni di controllo in corso da parte delle forze dell’ordine sull’asse Roma-San Marino. La sola Guardia di finanza ne ha awiate circa 800. L’ultimo fronte caldo? Le società di chartering e di leasing automobilistico e nautico: secondo l’Agenzia delle entrate, sono il paravento di proprietà direttamente riconducibili a cittadini italiani.
L’inchiesta sull’eolico sardo. A Roma il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il sostituto Rodolfo Sabelli, che indagano sul filone dell’eolico, stanno ultimando una richiesta di rogatoha nei confronti del Titano: secondo l’accusa, per le banche sammarinesi sarebbe transitata una parte dei 4 milioni di euro versati da alcuni imprenditori romagnoli a Flavio Carboni perentrare nel business delle centrali sarde.

Le altre rogatorie in lista d’attesa.
L’inchiesta su cui sono attese maggiori novità in tempi repidi è Amphora, con il pubblico ministero romano Perla Lofl intenzionata a proseguire gli accertamenti su un numero pi ristretto di posizioni fiscali. Ma sono molte le indagini dipeso che non hanno ancora avuto pieno accesso ai documenti richiesti su rogatoria dai magistrati italiani. Fra queste, c’è anche quella sui grandi eventi (indagano le procure di Firenze e Perugia) e quella sulle società cartiera della presunta frode fiscale Fastweb.

Le inchieste su banche e fiduciarie
Nel 2009 la procura di Roma ottene l’arresto dei vertici della Cassa di Risparmio di San Marino e del gruppo finanziario Delta, con l’accusa che la prima, in quanto banca extra Ue, controllasse illecitamente il secondo. NeL 2010 (inchiesta Amphora) la procura indaga 50 persone per il presunto riciclaggio di oltre 1 miliardo da parte della Smi, la più importante fiduciaria locaLe. L’inchiesta avanza.

La trasparenza.
Dall’inizio del 2009 i due stati partecipano a un ‘tavoLo tecnico sulla trasparenza’ con l’intento di migliorare lo scambio di informazioni finanziarie. Ma i risultati stentano ad arrivare. Tanto che lo scorso 17 agosto l’italia ha inserito ufficialmente San Marino nella black list che obbliga chiunque abbia in corso transizioni con il paese a notificarlo aLL’Agenzia delle Entrate.

La fuga dei capitali.
A San Marino sono attive 12 banche e 51 società finanziarie. Lo scudo flscale italiano, avviato il 15 ottobre e chiuso in aprile, ha fatto emergere 5.9 miliardi di euro (quasi la metà del patrimonio custodito nella repubblica). Una parte significativa è rlmasta sul Titano, ma il deflusso basta a minacciare la stabilità di molti istituti di credito. Senza contare l’effetto panico, indotto dai controlli sempre più stretti, che sta provocando ulteriori defezioni.

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