GIORNO MEMORIA/S.MARINO. TITANO RICORDA MILLE EBREI SALVATI Agenzia Dire-Torre1

GIORNO MEMORIA/S.MARINO. TITANO RICORDA MILLE EBREI SALVATI Agenzia Dire-Torre1

PRESENTATO “IL VIALE DELLE ROSE” DI GIUSEPPE MARZI (SMTV)
Erano un migliaio, sparsi in tutti e nove i Castelli, ma gli stessi vicini di casa non sapevano che
fossero ebrei. Il Titano ricorda le vittime dell’Olocausto con un libro che ripercorre per la prima volta le vicende del popolo perseguitato, nascosto entro i suoi confini. “Il viale delle
rose. Storie di ebrei rifugiati nella Repubblica di San Marino durante la seconda guerra mondiale” e’ il titolo dell’opera di Giuseppe Marzi, da 20 anni reporter per Smtv, televisione di
Stato del Titano. Nelle sue 143 pagine si alternano racconti, immagini e documenti che ricostruiscono per la prima volta in maniera organica il tema della protezione data dalla piccola
Repubblica agli ebrei provenienti da tutta Italia che si aggiungevano ai 100 mila sfollati del riminese. “Si tratta di un dato incredibile per quell’epoca”, spiega l’autore nel corso
della presentazione dell’opera alla stampa. Nel 1943, ricorda, c’erano 7 profughi per ogni sammarinese, “a testimonianza della generosita’ e ospitalita’ di questo Paese”.
   Risale al 1939 Il primo documento che attesta l’arrivo di una famiglia ebrea cacciata dalla comunita’ di Merano. Con  l’aggravarsi delle persecuzioni e delle leggi razziste il numero
incremento’. “Nel ’44 furono ben 800 i passaporti sammarinesi che segnavano identita’ mai registrate- prosegue l’autore- perche’ dovevano rimanere nascoste”.
Furono circa un migliaio gli ebrei rifugiati sotto le tre penne, vivevano accanto ai sammarinesi, ma la loro identita’ restava ai piu’ sconosciuta. Mentre “le istituzioni- chiarisce Marzi- non potevano non sapere”. Eppure anche a San Marino c’era il fascismo e una legge razziale, “mai
rispettata”, chiosa il reporter. A dimostrazione, spiega, che la cultura fascista non ha mai attecchito veramente sul Titano. Al contrario, le stesse autorita’ erano consapevoli dei rischi che potevano correre dando ospitalita’ agli ebrei: “Se l’avessero scoperto italiani e tedeschi- puntualizza- San Marino sarebbe stata rasa al suolo”.
   Marzi ripercorre poi le testimonianze raccolte dagli stessi protagonisti e testimoni dell’epoca. Ci tiene in particolare a far luce su un dettaglio non da poco. “Agli intervistati-
racconta- ho chiesto se i sammarinesi si sono arricchiti grazie a loro, mi hanno risposto tutti che non e’ andata cosi’, sono stati trattati bene e conservano un bel ricordo della loro permanenza a San Marino”.

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