All’interno del PSD, la componente dei democratici è per il cambiamento e pare tutt’altro che propensa ad accettare l’offerta di Pier Marino Menicucci, segretario della Democrazia Cristiana, di formare nuovamente un governo PDCS -PSD.
Almeno così si evince dalle ultime dichiarazioni rilasciate da Giuseppe Morganti, Presidente del Partito dei Socialisti e dei Democratici.
Morganti si sente accerchiato. Motivo? “Perché i poteri forti hanno agito in maniera pesante sull’esito elettorale, e questo si nota. Sembra quasi che abbia vinto il partito del casinò e della speculazione edilizia”.
Morganti si sbilancia a vagheggiare una maggioranza di ‘onesti’ incentrata sul PSD che raccolga tutti: Alleanza Popolare, Sinistra Unita, Nuovo Partito Socialista e perfino i Popolari e Noi Sammarinesi.
Insomma, rimarrebbero fuori solo la Democrazia Cristiana e Alleanza Nazionale, per un totale, all’opposizione, di 22 consiglieri.
- Sinistra Unita contro governo DC -PSD
- Accadde giovedì 11 giugno 1885