Gli sprechi nella Pa. Ivan Foschi

Gli sprechi nella Pa. Ivan Foschi

Gli sprechi messi in atto da questo Governo ormai non si contano più.
Subito dopo l’insediamento si è proceduto a mettere i telefonini dei Segretari di Stato e dei loro staff a carico dei contribuenti, a differenza di quanto fatto dal Governo precedente che si è sempre rifiutato di farlo.

È aumentato lo stanziamento a favore delle consulenze, facendo credere ai cittadini che si andavano a ridurre quando invece si è semplicemente spostata parte della somma in altri capitoli, come ad esempio quello della riforma fiscale. In meno di un anno infatti sono stati spesi quasi 300.000 euro per stipulare i 23 accordi contro le doppie imposizioni (i quali peraltro non si differenziano molto tra di loro e sono niente altro che il recepimento del modello OCSE), e non ci sembrano pochi.

Nella scorsa legislatura per la realizzazione dell’intera riforma fiscale, oltre che dell’aggiornamento della normativa e dell’adozione di un Testo Unico, si erano individuati dei professionisti sammarinesi per una somma inferiore alla metà di quella stanziata dall’attuale governo.
Aggiungiamo la costosa consulenza con l’ADN Kronos, del valore di 240.000 euro, deliberata da coloro che sbraitavano quando nel 2008 un’altra maggioranza ne stipulò una per certi versi simile ma con un costo inferiore alla metà di quello attuale, ai quali vanno sommati anche i recenti 90.000 euro a favore del giornale “la Padania”.

È notizia di oggi anche la delibera con cui si stanziano 85.000 euro per la realizzazione di siti web per le Segreterie di Stato. A titolo di esempio ricordiamo che, nel 2007, anche la precedente Segreteria di Stato per la Giustizia si è trovata a realizzare il suo sito web non esistente fino a quel momento. Peccato però che, anche a fronte degli insostenibili ritardi causati dall’Ufficio Programmazione, si decise di realizzarlo autonomamente, ricorrendo alla procedura prevista dalla legge con la presentazione dei tre preventivi da parte di ditte private. Alla fine l’offerta risultata vincente prevedeva un costo di soli 1.500 euro con notevoli risparmi di tempo e denaro per l’Amministrazione dal momento che la gestione e l’aggiornamento del sito sono stati realizzati dallo staff della Segreteria.

Non sarà un caso se nel biennio 2006 – 2008 la spesa corrente è stata posta sotto stretta osservazione e la sua incidenza è stata riportata dal 95 al 90% iniziando ad invertire la tendenza dopo tanti anni. Oggi, come era facilmente prevedibile, la spesa è di nuovo fuori controllo e si è ricominciato a spendere e spandere incuranti del momento di difficoltà che attraversano le casse dello Stato.

Questi esempi testimoniano che se ci sono volontà precise e chiare è possibile evitare molti sprechi e ottimizzare le risorse, cercando di dare il buon esempio anziché chiedere sacrifici ai Cittadini mentre la classe dirigente spende addirittura di più, ma d’altra parte è difficile pretendere rigore e coerenza da un governo allo sbando tenuto insieme solo dalla paura di perdere la poltrona.

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