08/07/15 – L’ottima affluenza registrata ieri sera, in occasione della serata pubblica organizzata da USL sulla bozza di legge sulla rappresentatività, testimonia che temi quali la libertà sindacale e di associazione stanno a cuore all’intera cittadinanza e non sono semplici “strumentalizzazioni” come qualcuno vorrebbe far credere.
Un progetto di legge che pone restrizioni alla libertà associativa e vuole imporre a tutti i lavoratori di pagare di più non può passare inosservato: i diritti non sono un numero.
E’ infatti inaccettabile che, in un momento di crisi come quello attuale, si imponga per legge una doppia contribuzione obbligatoria per usufruire dell’assistenza e dei servizi sindacali, dato che la maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori versano già il contributo dello 0,40%.
Non si tratta di mistificare la realtà per sottrarsi alla discussione sul tema della rappresentatività, dato che siamo favorevolissimi alla certificazione degli iscritti per tutte le parti in causa, ma di una giusta battaglia per correggere una legge che, tra l’altro, declassa da iscritti a non iscritti i disoccupati e chi è in cerca di lavoro, spesso i primi soggetti ad aver bisogno del sindacato.
Istituire inoltre un Collegio Garante a nomina politica deputato a controllare i requisiti delle organizzazioni sindacali (ricordiamo che l’ISS già oggi svolge tale compito), oltre a rappresentare una sovrastruttura con ulteriori costi di gestione, pone seri dubbi sull’imparzialità dello stesso e su un’eventuale ingerenza della politica in ambito sindacale, aspetto che rifuggiamo sin dalla nostra nascita.
Per tali motivi questa serata pubblica è solo la prima di una serie di iniziative che USL intraprenderà per informare i lavoratori e l’opinione pubblica circa le criticità di una normativa che intendiamo segnalare anche nelle opportune sedi sovranazionali, dato che si pone in contrasto con diverse normative europee e internazionali ratificate dalla Repubblica di San Marino.