Grazie alla trasparenza, ai controlli e alla vigilanza siamo usciti dalla black list, Segreteria Industria

Grazie alla trasparenza, ai controlli e alla vigilanza siamo usciti dalla black list, Segreteria Industria

SEGRETERIA DI STATO INDUSTRIA
ARTIGIANATO E COMMERCIO
Comunicato Stampa
Grazie alla trasparenza, ai controlli e alla vigilanza siamo usciti dalla black list
La recente operazione della Guardi di Finanza di Rimini su una frode carosello tra società italiane e società di diritto sammarinese è la migliore risposta a chi continua ad affermare che le regole e i controlli in ambito di licenze siano un impedimento allo sviluppo economico. Altrettanto, le dichiarazioni del comandante della Gdf sulla proficua collaborazione con gli uffici sammarinesi preposti ai controlli e allo scambio di informazioni, rappresentano una risposta a chi punta il dito contro le verifiche che rappresenterebbero solo un “appesantimento della burocrazia”. Nel caso di cronaca in questione, una delle due società sammarinesi coinvolte era già ‘osservata speciale’ da parte degli uffici di vigilanza, che hanno collaborato a lungo con l’autorità italiana tramite il Clo. La società era inoltre stata segnalata per irregolarità al congresso di Stato, che l’aveva revocata. Se le segnalazioni e le revoche di società non sono più – fortunatamente – notizie all’ordine del giorno come qualche anno fa, non significa comunque che sia cessato il lavoro degli uffici preposti, Ufficio di controllo e vigilanza sulle attività economiche e Ufficio centrale di collegamento, che continuano a vigilare e a collaborare in maniera costante e fattiva con le autorità italiane ed a cui va la massima riconoscenza per i grandi risultati ottenuti e per l’opera svolta con grande impegno e senso dello Stato .
Chi nega le politiche che hanno fatto pulizia nel nostro tessuto economico, chi punta il dito contro il percorso di trasparenza che ci ha portati fuori dalla black list mette a repentaglio la buona reputazione del nostro Paese, che oggi abbiamo con molta fatica riconquistato. Per qualcuno sembra che la recente uscita dalla black list italiana sia un atto dovuto, si tratta invece di un traguardo raggiunto attraverso un lungo percorso, fatto non solo di adeguamenti normativi, ma anche di revoca di società che creavano distorsioni con l’Italia. Chi sostiene che vigilanza e controlli siano solo lacci che impediscono lo sviluppo vuole forse un ritorno alla situazione che c’era prima e che ha condotto il nostro Paese all’isolamento internazionale? Un investitore serio va in un Paese che ha regole chiare e trasparenti che vengono fatte rispettare attraverso un serio sistema di controlli, questo è l’unico modo per uno sviluppo virtuoso della nostra economia.
Per quanto riguarda l’archiviazione di Licenzopoli, al Partito socialista che, avendo memoria corta, chiede perchè non sia stata impugnata per un ricorso, riportiamo la risposta ad una interpellanza datata 19 luglio 2010: “Le motivazioni per cui non è stato fatto ricorso contro le sentenze del Giudice del Tribunale Unico sono dovute al fatto che lo Stato non è mai stato parte in causa nel processo penale inerente il c.d. “Scandalo licenzopoli” per cui il Governo non aveva titolo per fare ricorso contro una sentenza che riguardava un privato cittadino. Quello che il governo ha potuto legittimamente e doverosamente fare invece è stato redigere un nuovo progetto di legge che andrà a dirimere tutte le problematiche evidenziate nel processo di cui sopra, ristabilendo regole certe di diritto e nella prassi applicativa delle norme che una progressiva stratificazione di provvedimenti legislativi, non raccordati tra loro, aveva reso di difficile applicazione”.
Per quanto riguarda, infine, l’attrazione degli investimenti di imprenditori seri che cercano regole certe e trasparenti e non arrivano per vie traverse perché sono ‘amici del politico giusto’, ebbene è proprio questo l’obiettivo delle missioni all’estero: presentare il sistema San Marino, le sue normative, i suoi punti d’attrattiva e le sue opportunità. Contemporaneamente l’obiettivo è quello di portare su nuovi mercati le nostre imprese, che non sono certo ‘pochi eletti’ in quanto sono state coinvolte le associazioni e la camera di commercio, ma sono imprenditori che hanno entusiasmo e spirito d’iniziativa per investire di tasca propria in queste missioni all’estero e che meritano solo il nostro rispetto.

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