E’ arrivato ad un punto importante il processo davanti al tribunale marziale di Guantanamo, che ha come imputati Khalid Sheikh Mohammed e altre cinque persone, tutti accusati di aver architettato l’attentato dell’11 settembre a New York.
Il tribunale è supervisionato dal Pentagono, il quale ha intenzione di chiedere per i sei imputati la pena capitale.
Emergono nuovi particolari nella conduzione del processo. La confessione di Khalid Sheikh Mohammed, infatti, potrebbe far sorgere dei problemi se usata come prova, in quanto estorta con la tortura, attraverso la tecnica del “waterboarding”, che simula l’annegamento.
Nei giorni scorsi la pubblica accusa aveva dichiarato al tribunale militare statunitense la perdita della documentazione relativa a Salim Ahmed Hamdan, autista di Osama bin Laden.
La documentazione si riferiva ad un anno trascorso da Hamdan nel carcere di Guantanamo.
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