I 5 ribelli denunciano: ‘grave deterioramento del rapporto di fiducia con la vicina Italia’

I cinque ‘ribelli’ del Psd, Alberto Cecchetti, Fabio Berardi, Denise Bronzetti, Nadia Ottaviani e Roberto Raschi, con una lettera inviata agli organi di informazione denunciano la loro preoccupazione per il caso Asset Banca e per come si sono svolti i fatti. Prendono le distanze dal governo. Ci tengono ad informare la cittadinanza che effettueranno tutte le verifiche del caso all’interno del partito e sul piano istituzionale ed agiranno di conseguenza.
La lettera:
‘I sottoscritti consiglieri hanno appreso con grandissima preoccupazione la notizia del grave episodio che ha visto coinvolta l’Asset Banca e la San Marino Asset Management con l’arresto del Presidente, del Direttore generale e di un suo consigliere con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di abusiva attività bancaria e finanziaria, di ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, di riciclaggio di denaro sporco riferibili a capitali di illecita provenienza.
Il fatto che, mai fino ad ora, i vertici di Istituti di Credito siano stati azzerati da provvedimenti giudiziari e di Polizia di altro Stato senza che le istituzioni e le autorità del nostro paese ne fossero minimamente informati, lascia intendere un livello di grave deterioramento dei rapporti di fiducia con la vicina Italia.
Allarmati per il danno che ancora una volta subirà il nostro sistema economico e finanziario/bancario, i sottoscritti Consiglieri del Psd, nella piena consapevolezza del loro ruolo politico istituzionale e degli interessi generali del paese, informano la cittadinanza che nella circostanza, sarà loro cura e dovere effettuare tutte le verifiche del caso all’ interno degli organismi di partito e nelle sedi istituzionali in relazione alle presunte e gravissime attività illecite di cui sopra, al fine di presentare eventuali interpellanze in merito al Governo e quindi rendere pubbliche valutazioni politiche sulla questione in oggetto.’