I numeri di SmTv San Marino dopo un anno sul satellite

I numeri di SmTv San Marino dopo un anno sul satellite

San Marino Oggi: Un anno di SmTv sul satellite, ma il futuro è incerto

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Andando un po’ a vedere
i numeri, come li ha presentati lo stesso
direttore generale
, nel 2008 Rtv contava su
un organico composto da 70 dipendenti e
36 collaboratori, una diffusione del segnale
limitata e segnata da interferenze subito fuori
il confine geografico e con 6 ore su 24 di
in interconnessione con Nuova Rete. Dal 13
giugno del 2011 è invece arrivato il lancio sul
satellite. Fino al 12 giugno dell’anno scorso i
numeri erano di 537 ore e 18 minuti prodotti
con 370 ore di repliche, dal giorno dopo e
fino a fine anno, si è passati a 1.371 ore e 25
minuti più 998 ore di replica, più sul digitale
1.113 ore e 29 minuti e 631 ore di replica. Si
tratta in totale, tra satellite e digitale di 2.484
ore e 38 minuti di autoproduzione e 1.473
ore e 13 minuti di repliche. Pari cioè a una
produzione più che raddoppiata e a un’offerta
più che quadruplicata.

Inoltre c’è l’aspetto
degli investimenti tecnologici: “L’emittente
– spiega il direttore generale nella sua relazione
presentata ai soci – che storicamente
ha avuto una sola regia, uno studio per il tg
e un grande studio multifunzionale; entro la
tarda primavera del 2012, si ritroverà con il
raddoppio delle regie, con lo studio 3,virtuale,
servito da una terza regia, trasferibile anche
su unità mobile con corredo da quattro a
otto telecamere; con impianti di illuminazione
e di ripresa digitali nello studio 2 e con nuove
scenografie intercambiabili nello studio grande”.
Guardando ancora ai numeri, il bilancio
2011 ammonta a 5.034.000 euro con una
perdita preventivata di 477.000 euro ridotta
poi in sede di consuntivo a 368 mila euro.


Perdite “ripianate – si legge – dalle ampie riserve
patrimoniali, fin qui intatte”. E inoltre
l’organico è diminuito passando a 68 dipendenti
e 30 collaboratori. Però ora si parla di
“assoluta precarietà dell’emittente” dovuta
“all’incertezza annuale sulla continuità dei
contributi pubblici”.

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