La Centrale sindacale unitaria (Csu)
rispolvera la piazza dopo lo sciopero generale dello scorso
dicembre. E convoca sul Pianello per giovedi’ 27 maggio, alle
17.30, in concomitanza con la seduta di Consiglio grande e
generale, la societa’ civile, per dire basta a una politica
immobile e ai furbetti. E per dire invece si’ alla trasparenza e
all’economia reale. Dunque sulla graticola non ci finisce solao
la classe politica. Ma anche quei professionisti, almeno 2.000
per il sindacato, che hanno fin qui solo approfittato del sistema
San Marino, falsificando le loro dichiarazioni dei redditi.
“Dobbiamo tornare all’economia reale, basata su rapporti
trasparenti”, spiega alla stampa il segretario della
Confederazione democratica dei lavoratori sammarinesi (Cdls),
Marco Beccari, sottolineando che “le categorie economiche dicono
si’ alla trasparenza senza esserne troppo convinti, mentre per
noi non si puo’ piu’ tergiversare”. Anche perche’, aggiunge il
collega della Confederazione sammarinese del lavoro (Csdl),
Giuliano Tamagnini, “la situazione e’ pesantissima e la pagano i
lavoratori”. Nonostante, infatti, nei primi tre mesi dell’anno si
siano recuperati dei posti di lavoro, sono circa 600 quelli fin
qui andati perduti, mentre 1.100-1.200 persone sono in cassa
integrazione. E le aziende cominciano a trasferirsi in Italia,
know how e dipendenti compresi. Insomma, non c’e’ piu’ tempo:
“L’economia sana rischia di sprofondare”, ribadisce Tamagnini,
mettendo in luce come il sistema bancario debba diventare “il
vero supporto dell’economia reale”.
La ricetta della Csu prevede dunque
scambio automatico di informazioni, “un’opportunita’”, e adesione
all’Unione europea, “ragionare sullo Spazio economico europeo e’
stucchevole”. E per Tamagnini occorrerebbe anche tornare alle
urne: “Non ho fiducia in questa classe politica”, meglio puntare
su esponenti della societa’ civile.
Quello di giovedi’ sara’ solo l’inizio, promette Gilberto
Piermattei, vicesegretario Csdl, dato che “l’immobilismo continua
perche’ siamo ancora condizionati dai poteri forti”. Il bilancio
dello Stato, analizza, andra’ in sofferenza, con il 40% che viene
dall’industria manifatturiera e il 93-94% che finisce in spesa
corrente: ma a pagare non possono essere i cittadini attraverso
un taglio dei servizi. “La sovranita’ la si tutela con la
legalita’ e la trasparenza”.
“Siamo contro le trappole- aggiunge Giorgio Felici della Cdls-
contro la triangolazione ‘fai una societa’, prendi un ufficio, ti
diamo una residenza’. Abbiamo accumulato troppa economia sommersa
e ora rischiamo di affondare”. Dunque, l’appuntamento per dire di
no e per cambiare e’ fissato per giovedi’ pomeriggio, in piazza
della Liberta’, e invitati sono tutti i sammarinesi.