I sindaci della Val Marecchia sui frontalieri

I sindaci della Val Marecchia sui frontalieri

4.000 posti di lavoro a rischio nella sola provincia di Rimini.
Senza accordo tra Italia e San Marino è compromessa una parte importante dell’economia provinciale.
La situazione dei rapporti fra Italia e San Marino sta diventando insostenibile e a farne le spese sono i seimila cittadini Italiani che tutti i giorni attraversano il confine dei due stati per recarsi sul posto di lavoro.
Il grave pericolo è che il perdurare di questo stato di fatto porti al crollo del sistema economico della piccola Repubblica con la conseguente perdita dei posti di lavoro per tutti gli Italiani ivi occupati. Questo comporterebbe il  riversamento di seimila nuovi disoccupati nei rispettivi comuni di residenza in un paese, il Nostro, che già vive un momento di recessione senza pari e che non sarebbe assolutamente in grado di assorbire tale impatto. Al contrario la Repubblica di San Marino è stata fino ad ora un importante  motore economico per tutto il territorio circostante.
Quattromila di questi frontalieri sono residenti nella provincia di Rimini e lo scenario che si prospetta all’orizzonte è di forte disagio sociale in cui altrettante famiglie si troverebbero senza reddito, costrette a ricorrere a quegli istituti necessari  a tutelare il proprio sostentamento e la dignità personale.
Lo scenario attuale non disegna più soltanto un problema di rapporti politici tra Stati ma stravolge l’economia reale tanto della Repubblica di San Marino quanto nei comuni Italiani limitrofi e intendiamo l’economia vera, quella che  produce, quella che crea ricchezza e della quale non si parla mai.
Tutto questo senza nulla togliere alla doverosa azione di governo verso la tutela del Nostro patrimonio finanziario e di chi sfrutta paesi come la Repubblica di San Marino (e non solo) per trarne illeciti profitti, ma questa azione non può e non deve penalizzare chi lavora onestamente, ogni  giorno,  alla luce del sole, producendo reddito e benessere tanto per San Marino che per l’Italia.
Premesso ciò noi sottoscritti Sindaci della Valmarecchia auspichiamo che:
1. I rapporti tra i due Stati tornino ad essere di reciproca collaborazione, considerando la particolarità e le relative opportunità che la Repubblica di San Marino può offrire anche all’Italia.
2.  Lo stato di San Marino ponga fine alla politica discriminatoria nei confronti dei lavoratori Italiani e torni a rispettare i Principi Costituzionali e di Equità Sociale.
3. Lo stato italiano trovi una soluzione equa alla doppia imposizione  per arrivare ad una legge definitiva sul trattamento fiscale dei lavoratori frontalieri, a partire dall’aumento dell’attuale franchigia ferma dal 2003 a 8 mila euro.
4. Le “Parti” prendano atto che qualsiasi azione intrapresa verso la Repubblica di San Marino non è fine a se stessa ma tocca inevitabilmente anche tutti i territori Italiani limitrofi, interconnessi in un unico sostanziale tessuto sociale ed economico .
E’ indispensabile ripristinare  i rapporti di “buon vicinato” sui quali si è sempre retto un sistema economico finanziario di cui i beneficiari non sono stati soltanto i sammarinesi ma anche tutti gli Italiani che hanno contribuito allo sviluppo dell’economia REALE di quel paese .

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