I socialisti di San Marino spingono per una politica estera “dinamica, attiva e capace di saper leggere le traiettorie internazionali”

I socialisti di San Marino spingono per una politica estera “dinamica, attiva e capace di saper leggere le traiettorie internazionali”

“La Conferenza Programmatica, svoltasi dal Partito socialista il 13 gennaio scorso, ha stabilito una chiara posizione in politica estera, da sempre aspetto fondamentale nella storia della Repubblica di San Marino”.

Lo dichiara il Partito socialista, evidenziando in un comunicato che “l’abilità dei predecessori ha fornito alla nostra Terra la possibilità di sopravvivere alle intemperie del tempo, alle drammatiche vicende della storia e di tessere, libera e sovrana, conosciuta e rispettata, solidi rapporti di amicizia nelle varie epoche”.

In questo momento storico, “in cui la globalizzazione tende a offrire nuove opportunità, ma anche a standardizzare gli Stati”, le piccole realtà geografiche “si trovano a dover essere particolarmente attente a non disperdere le proprie caratteristiche storiche e tradizionali, e, soprattutto, le proprie identità”.

In questo frangente “occorre una politica estera dinamica, attiva e capace di saper leggere le traiettorie internazionali e i vincoli che esse pongono, cercando di intersecare con le stesse gli obiettivi individuati da San Marino, favorendo convergenze e cooperazione, mantenendo buone relazioni con il maggior numero di Paesi possibile”.

A tale proposito, il Partito socialista ritiene “necessario recuperare lo stato di neutralità attiva, abbandonando, forse troppo superficialmente, una linea che ha contraddistinto la Repubblica di San Marino, vedi lo scampo di Garibaldi, nel tempo, neutralità che ultimamente ha fatto registrare comprensibili ma non giustificabili deroghe”.

L’attuale situazione finanziaria e sociale del nostro Paese “impone che la politica estera debba essere prevalentemente impostata a vocazione economica, al fine di poter reperire risorse tali da poter garantire lo standard del nostro sistema sociale e dello sviluppo della nostra Repubblica, in una prospettiva di crescita generale e di sviluppo economico”.

Il Partito socialista ritiene “sia giunto il momento di rivedere gli accordi in essere, al fine di aggiornarli rispetto alle novità emerse in Italia e a San Marino negli ultimi lustri, individuando le nuove, reciproche, eventuali opportunità, ricostruendo solidi rapporti di fiducia tra i due Stati”.

A giudizio dei socialisti, i rapporti con l’Italia “devono essere privilegiati e devono mirare a individuare le potenzialità reciprocamente utili rispetto al progetto sammarinese di sviluppo economico e sociale”.
Il rapporto con la vicina Italia “non può e non deve essere eluso magari attraverso espedienti, più o meno fondati”.

Il Partito socialista, infine, ritiene che, “al di fuori degli accordi e trattati italo-sammarinesi, possano essere individuati nicchie di mercato passibili di eventuali accordi internazionali bilaterali, con paesi europei extraeuropei”.

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