La Voce di Romagna, in riferimento all’articolo di Mario Gerevini (Corriere della Sera di ieri): Soldi scudati ma rimasti sul Titano, lo rivela l’inchiesta sul Credito di Romagna. Spunta la società coinvolta nella intercettazione Unipol / Maggioli e quei due milioni a San Marino
Dopo Luigi Valentini, adesso tocca a Manlio Maggioli. Ed ecco altri milioni ‘recuperati’ da San Marino nel 2009 dagli imprenditori riminesi grazie allo ‘scudo fiscale’ che ha portato alla luce quei soldi nascosti al fisco italiano.
Ancora una volta sono le pagine economiche del Corriere della Sera a stanare i nostri: prima era toccato al ‘falegname della riviera’ e ai suoi 20 milioni, adesso all'”esattore” Maggioli – come lo definisce con sarcasmo il quotidiano milanese – che dal Titano ha ‘scudato’ due milioni. (…)
L’editore riminese, titolare di un gruppo che fattura una cosa come 100 milioni di euro, aveva acceso tre mandati fiduciari per scudare i suoi soldi, circa due milioni di euro, e titoli azionari depositati all’Istituto Bancario Sammarinese (Ibs), la banca considerata dai pm forlivesi il “clone” sul Titano del Credito di Romagna.
“Alla fine il patrimonio è solo transitato sul conto della Sofir presso
Ibs. Quattro giorni dopo i soldi erano già su un conto di Maggioli aperto
sempre alla banca sammarinese”, scrive Mario Gerevini di Corsera.
Morale della favola, quei due milioni sono comunque rimasti sul Titano.
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