Mario Gerevini di Corriere della Sera titola: Il caso. L’inchiesta della Procura di Forlì sul Credito di Romagna / Indagine su Maggioli l’esattore. Fondi (con scudo) a San Marino
Gerevini ripropone una tranche della indagine condotta dai pm di Forlì Fabio di Vizio e Marco Forte sul versante – meno battuto dei più rinomati Re Nero o Varano – dedicato all’Istituto Bancario Sammarinese (Ibs) il quale è considerato, a torto
o a ragione, collegato a Credito di Romagna.
La vicenda non si è chiusa con l’uscita dal commissariamento di detta banca forlivese, preceduto dal patteggiamento di Giovanni
Mercadini, factotum sia della banca forlivese che di quella sammarinese.
Al Credito di Romagna – presieduto per alcuni anni da Manlio
Maggioli e con molti soci riminesi – sono state contestate diffuse
violazioni delle norme antiriciclaggio e di trasparenza.
Gerevini si occupa oggi proprio di Manlio Maggioli.
Aveva un discreto gruzzoletto nascosto in una banca di San Marino e mai
dichiarato al fisco. Poi i soldi sono stati “legalizzati” con lo scudo
fiscale utilizzando la fiduciaria bolognese Sofir e subito dopo rigirati
sul Titano. L’operazione era studiata per mantenere la massima
riservatezza. C’erano buoni motivi. Ma non ha funzionato: da ieri la
manovra sotteranea dell’ex evasore è illustrata in un atto
dell’inchiesta della Procura di Forlì sul Credito di Romagna. E così
Manlio Maggioli adesso avrà il problema di spiegare perchè nascondeva al
Fisco almeno due milioni di euro.
Insomma si scopre che Manlio Maggioli con Ibs si è comportato come, mutatis mutandis, Luigi
Valentini, pure grandissimo imprenditore di Rimini, nei suoi rapporti col fisco nonché la finanziaria fiduciaria San Marino Asset Management (considerata spesso collegata ad Asset Banca).
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