La caccia ai capitali degli italiani nei Paesi offshore, a leggere certa stampa, parrebbe essere tutta concentrata sulla Repubblica di San Marino anche se sul totale stimato di 550miliardi di euro, al più nel sistema sammarinese (dodici banche
e sessanta tra finanziarie, fiduciarie, società di gestione, compagnie d’assicurazioni) potrebbero trovarsi 7-8miliardi.
E il malandrino italiano simbolo di cotanta evasione sarebbe nientemeno che il … bagnino della costa romagnola con conto, appunto, a San Marino.
Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Germania, eccetera, cercano di stanare i grandi capitali per rimpinguare l’erario pubblico svuotato per sostenere l’economia reale. In Italia, a giudicare da quanto si legge su certi giornali, si osservano i grandi scontri come quello fra Stati Uniti e Svizzera per l’Ubs, al più come un fatto culturale sulla materia.
Sul bagnino romagnolo ( come dire ‘il commerciante, la Partita Iva, il piccolo imprenditore che vive a pochi chilometri da San Marino‘) Lionello Mancini di IlSole24Ore ci costruisce una teoria con tanto di domande e risposte messe a punto sulla base delle ‘azioni di intelligence fatte finora dagli 007 del Fisco‘ riguardanti ‘evasori di piccolo cabotaggio‘.
La tensione, anche morale, di cui ha fatto partecipe i grandi del mondo il Ministro italiano della Economia Giulio Tremonti nel G8 di L’Aquila, proponendo nuove regole finanziarie a livello globale dentro e fra gli Stati, si è tradotta nella caccia ai bagnini sulla spiaggia romagnola, davvero ‘evasori di piccolo cabotaggio’, vu’ cumprà della evasione.
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