Il dibattito in Consiglio in merito all’ex art. 7 (voto estero)

Il dibattito in Consiglio in merito all’ex art. 7 (voto estero)

E’ stato respinto con 32 voti contrari e 26 favorevoli, l’ordine del giorno proposto dal Partito dei Socialisti e dei Democratici con l’obiettivo di impegnare “il Congresso di Stato ad adottare apposito Decreto Delegato che, attraverso norma di coordinamento, disponga l’iscrizione immediata nelle liste elettorali dei cittadini esclusi dalle stesse, al fine di consentire a tali cittadini l’esercizio del diritto di voto fin dalla prossima scadenza elettorale”.
Il documento è stato leggermente modificato rispetto a quello presentato in aula ieri, ma non ha comunque incontrato il favore della maggioranza dei consiglieri. Non si procederà quindi a integrare le liste elettorali: i circa 800 giovani sammarinesi residenti all’estero che con l’abrogazione dell’articolo 7 della legge sulla cittadinanza avevano acquisito il diritto di voto, restano esclusi per l’appuntamento del 9 novembre.

Così si è svolto il dibattito in aula prima della votazione.

Claudio Felici, capogruppo Psd: “Il contenuto dell’odg è compatibile con la natura dello strumento, non è un atto legislativo, ma di indirizzo politico. Tuttavia, se ci fossero modifiche e integrazioni sul testo, c’è la disponibilità ad accoglierle. Nostra intenzione è infatti risolvere il problema, non fare strumentalizzazioni”.

Romeo Morri, Popolari: “L’odg sul piano politico è illegittimo, non esistono le condizioni per discuterlo. Oggi siamo infatti stati convocati per eleggere i Capitani Reggenti e per esaminare le istanze d’Arengo. Per quanto riguarda la materia elettorale è stato concordato che senza accordo di tutti non si sarebbe discusso. Dunque l’odg è fuori luogo e serve solo per fare delle strumentalizzazioni”.

Roberto Giorgetti, capogruppo Ap: “Nessuno ha messo in dubbio la possibilità di presentare odg nel comma comunicazioni. Ma un odg di questo tipo è di fatto inammissibile perché pone come effetto una deliberazione diretta e le perplessità restano. Inoltre, ritengo che molti consiglieri fossero perfettamente a conoscenza, durante l’ultimo Consiglio, che l’emendamento proposto sul voto estero non avrebbe avuto effetti immediati. Così ci complichiamo la vita: posso capire il desiderio di recuperare aree di consenso, ma è necessario trovare un limite oltre cui non ci si può spingere”.

Maurizio Rattini, capogruppo Nps: “E’ una mossa solo per strumentalizzare e far vedere ai cittadini esteri che qualcuno si muove. Può essere anche legittimo, ma non possiamo ogni volta inventarci le procedure. Come si può con un odg deliberare l’iscrizione di cittadini nelle liste elettorali? Approvare questo documento non risolverebbe il problema, è completamente inutile”.

Pasquale Valentini, Segretario Pdcs: “Credo che sia opportuno cercare di riportare le cose all’interno delle linee tracciate. Le Loro Eccellenze hanno ricordato che siamo in una seduta regolamentata dalla legge che fa seguito al decreto del 5 agosto in cui si chiarisce senza equivoci che il Consiglio è sciolto e potrà essere riconvocato solo per la nomina dei Capitani Reggenti o in via straordinaria. I Capitani indicano poi nel decreto che saranno esaminate le istanze d’Arengo inevase. Questo è il contenuto in cui ci si deve muovere. Il tentativo di alimentare la confusione non fa altro che far uscire il Consiglio dal percorso tracciato. Non solo. È in atto un tentativo di far credere ai cittadini che il Consiglio è diventato il luogo per fare tutto in barba a tutti. Siamo in questo stato: non mi meraviglia che qualcuno abbia pensato di presentare un odg per creare confusione, da cui dobbiamo uscire il prima possibile”.

Marco Arzilli, Ns: “Questo odg è stato presentato in un momento in cui non c’è nessuna legittimità a fare ciò che è indicato, cioè riaprire le liste elettorali. Non tutto sembra improntato sulla buona fede. Anzi. Per l’ennesima volta si vuole andare a strumentalizzazione il voto estero. Oggi questo significa fare ancora più male ai cittadini sammarinesi residenti all’estero. Sarebbe molto più serio se chi governerà sancisca una volta per tutte i diritti, evitando strumentalizzazioni e dando diritti certi a tutti”.

Altri due atti hanno caratterizzato la seduta del Consiglio prima dell’interruzione per l’elezione della nuova coppia reggenziale. Le dimissioni dalla Commissione elettorale, a causa della loro candidatura per le prossime elezioni politiche, dei membri Fabrizio Perotto, Luciano Zanotti e Roberto Tamagnini, sostituiti rispettivamente da Valdes Fiorini (Psd), Francesco Berardi (Ap) e Gianluigi Macina (Su). Secondo atto l’approvazione dell’assestamento di bilancio: la manovra complessiva di 41 milioni 767 mila euro per garantire le funzionalità dei servizi e degli uffici pubblici in regime di ordinaria amministrazione è stata approvata con 48 voti a favore, due contrari, due astenuti e un non votante.

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