Il governo di San Marino, come rintronato da Decollo Money. Antonio Fabbri

Il governo di San Marino,  come rintronato  da Decollo Money. Antonio Fabbri

Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: Per una volta che dall’Italia ci dicono che siamo stati bravi, dopo mesi e mesi di schiaffoni, qualcosa si poteva pur dire. Invece nulla. 

 Sì, è vero che non si può far festa perché sono nei guai persone che tutti conoscono, in molti casi brave persone che, sono certo, resteranno tali, persone che mai si sarebbe pensato… ma al di là dei singoli che, si badi bene, sono innocenti fino a prova contraria e che tutti auspichiamo possano dimostrare che al più si è trattato di una leggerezza e non di una connivenza… al di là di tutto questo, un minimo di soddisfazione dalla politica perché è stato bloccato il denaro del narcotraffico della ‘ndrangheta e la volontà della malavita di impossessarsi di una banca sammarinese, andrebbe pure espresso.

Perché non ci sono altre interpretazioni: è questo che stava accadendo. Cioè, forse non si è capito bene, ma non erano i quattro soldi dei pusher scalcinati che si aggirano tra Corpolò e la periferia di Rimini per piazzare le dosi agli spiantati del bulirone estivo rivierasco. Erano i milioni e milioni del giro di cocaina tra Colombia, Brasile, Italia, Australia.

Un minimo di orgoglio per essere stati parte fondamentale e determinante per bloccare questo traffico, a mio modo di vedere, non guasterebbe di certo. Oppure per esprimere soddisfazione si deve riunire il congresso, chiedere il permesso a qualcuno, sentire il consiglio, consultare gli organismi di partito per sapere se siamo tutti d’accordo o deliberare a maggioranza dei presenti? Lo vogliamo dire pubblicamente e chiaramente o no che quei soldi lì nelle nostre banche mai li avremmo voluti? Boh, tutto tace.

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