In Cineteca: da sabato Piccola Patria, incontro col regista Alessandro Rossetto

In Cineteca: da sabato Piccola Patria, incontro col regista Alessandro Rossetto

CINETECA IN PRIMA VISIONE PER LINGUE DI CONFINE

sabato 19 aprile > ore 21 il regista Alessandro ROSSETTO presenta il suo esordio nel cinema di finzione

PICCOLA PATRIA (Italia 2013, 111′)

A conversare con il regista, Marco BERTOZZI

La proiezione sarà replicata domenica 20 (ore 16.30 e 21), lunedì 21 (ore 21) e mercoledì 23 aprile (ore 21) – Ingresso: 7, 5 e 3 euro

“Piccola patria è il nuovo film di Alessandro Rossetto: un’opera corale, un potente ritratto di una periferia del mondo, che racconta una zona oscura della nostra cultura, del nostro presente, radicata profondamente nel Nord Est ma tutt’altro che “specifica”: una realtà non solo triveneta, o italiana, ma europea, globale. E allo stesso tempo intima, e in questo senso universale. Ambientata in un torbido Nordest, è la storia di due giovani ragazze, di un immigrato albanese e del tessuto sociale e territoriale, tra città e campagna, dove si muoveranno e cresceranno le loro esperienze di “vita ai margini”. Luisa e la sua migliore amica Renata ricattano sessualmente Menon, usando per i loro scopi l’ignaro Bilal, giovane fidanzato della protagonista.” (Il produttore Gianpaolo Smiraglia)

“Sarebbero potute accadere in una qualsiasi provincia del pianeta, ma ho cercato nel Nordest italiano le storie che compongono il racconto di Piccola patria. Lì ho visto fondersi tra loro quelle atmosfere, la lingua, i volti e i personaggi, le dinamiche personali e di gruppo. Il mio approccio al film è stato fisico: partendo da una sceneggiatura pronta ad essere distrutta, ho voluto creare un vortice estivo che legasse improvvisazione e osservazione, ricerca e creazione dei personaggi.

Luisa e Renata vogliono andare via da una cultura del lavoro che è solo cercare di far soldi e spesso non riuscirci, via dalla banalità di vite votate al sacrificio e al silenzio, via dalla rabbia che la mancanza di sogni scatena. Il conflitto è tra due mondi, quello degli adolescenti – vivo, sensuale, libero senza sapere di esserlo – e quello degli adulti, inerte, rassegnato, doppio. Eppure qualcosa accomuna tutti: una zona oscura, una memoria che segna la carne delle ragazze e che resta non detta. Il sesso che l’una usa per prendersi gioco del mondo, per sfuggire senza meta alle falsità del conformismo, è per l’altra il modo cieco per riscattarsi dalla meschinità e dalla violenza, il pretesto per vendicarsi. Il gioco amoroso, amicale e sessuale assume col tempo i contorni tragici di una realtà che perde per sempre spontaneità e innocenza” (Il regista Alessandro Rossetto).

 

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