Incapaci di intendere e volere.
Questo il modo in cui i vecchi politici considerano i sammarinesi.
Mancano tre mesi alle elezioni politiche e nessun vecchio partito si interessa dei bisogni della gente: l’unica loro preoccupazione è stabilire i rapporti di forza dentro le coalizioni per decidere chi avrà ruoli nel nuovo governo. Anche chi sostiene di volere fondare la propria azione su un nuovo rapporto con la cittadinanza, pare interessarsi solo di ricercare alleanze con chiunque, pur di avere speranze di salire a palazzo.
Nel frattempo, una cittadinanza considerata incapace di intendere e volere viene lasciata all’oscuro di tutto, e già si sente parlare di voti di scambio, di cene estive coi politici, di organizzazione di viaggi dalle colonie sammarinesi d’oltremare.
In questa situazione facciamo un appello alla popolazione sammarinese: dimostrate a questa gente che non siete delle pedine da usare ogni 5 anni! La strategia di chi ha governato San Marino negli ultimi 25 anni è quella di tenervi all’oscuro di tutto per poter fare i propri interessi.
Volete un esempio? La stampa ha dato grande risalto alla firma dell’accordo di cooperazione tecnica quinquennale con l’OMS. L’accordo lo ha firmato San Marino, ma sulla stampa viene scritto il nome del Segretario uscente (e ci auguriamo non più entrante) Podeschi, come se fosse merito suo, personale. Ma il problema non sta (solo) qui. Il problema sta nel fatto che nel comunicato in lingua inglese (www.cc.sm/default.asp?id=614&id_n=9579) c’è un dato che non compare in quello divulgato a San Marino, ovvero che l’operazione costa a San Marino 1 milione 250 mila euro (questa volta a San Marino, mica a Podeschi!)! Perché, ci chiediamo, si vuole fingere trasparenza all’estero e nascondere questi dati ai sammarinesi?
Questo è il problema: la trasparenza, vista come un intralcio dalla vecchia politica!
RETE pone con urgenza il problema della trasparenza al vertice delle sue priorità, perché prima ancora di adottare misure di uscita dalla crisi si deve rendere San Marino un paese democratico.
A tal proposito, mentre RETE vigilerà sul voto di scambio, chiede ad ogni sammarinese di segnalare qualsiasi tentativo di compravendita di voti di cui venga a conoscenza. E si mobiliterà anche con organismi internazionali di vigilanza a questo scopo.
L’iniziativa di RETE non ha senso se non supportata da un atteggiamento responsabile e maturo da parte dei/le sammarinesi. RETE dovremo essere noi tutti, una cittadinanza attiva che condanna clientelismi quinquennali che inginocchiano il paese e costano alla collettività molto più di uno stato sociale funzionante e universale.
RC
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