Indipendenza sammarinese: “Dipende. A San Marino tutto dipende”
Leggendo i giornali di queste settimane è inevitabile farsi numerose domande su cosa stia davvero succedendo alla giustizia del nostro Paese. Noi di Indipendenza sammarinese vogliamo, ancora una volta, farvi conoscere la verità e non ci fermeremo di fronte a chi cerca di ostacolarci: noi di Indipendenza sammarinese denunceremo tutto il marcio che c’è – e che deve essere eliminato – nella nostra amata Repubblica.
Vediamo di partire da semplici interrogativi a cui le risposte non ci mancano.
Non è un dovere per il Magistrato iscrivere le notizie di reato a carico delle persone indiziate?
Sì. Lo impone la legge.
Ma a San Marino tutto dipende.
Dipende da chi è la persona indiziata: verso qualcuno è proibito fare indagini e il magistrato che ha l’ardire di procedere rispettando la legge e l’imparzialità, diventa vittima dell’indagato cui tutto sembra consentito, anche scrivere denunce e/o farneticanti esposti disciplinari. Per gli altri comuni mortali, invece, si può procedere anche senza elementi indiziari o di prova a supporto dell’accusa.
Non è un dovere per il Magistrato eseguire le indagini “nel più breve tempo possibile”?
Sì. Lo impone la legge.
Ma a San Marino tutto dipende.
Dipende da chi proviene la denuncia e da chi deve (dovrebbe) subirne gli effetti. Spesse volte “eseguire” diventa “ignorare” (il Magistrato deve – o vuole, non si sa – ignorare le indagini) e “breve” diventa “biblico” (il Magistrato deve eseguire – ma tanto non le esegue – le indagine nel più biblico tempo possibile), in modo tale che maturi il termine di prescrizione processuale e.. buonanotte ai sognatori.
Non è un dovere per il Magistrato rispettare il termine massimo di 9 mesi (già compresi di proroga) previsto per il regime di temporanea segretezza delle indagini?
Ma a San Marino tutto dipende.
Dipende se il Giudice ha buona memoria e/o grande simpatia nei confronti dell’indagato (“prevenuto”, correttamente), altrimenti si dimentica di aver segretato tutti gli atti del processo nel quale lo ha buttato in galera e dopo 9 anni l’avvocato si trova ancora a dover presentare istanze (al vento, perché rispondere non è più di moda) per la desecretazione.
Non è un dovere per il Magistrato soddisfare il sacrosanto diritto di ogni cittadino, anche dei familiari delle vittime, di avere un giusto processo?
Ma a San Marino tutto dipende.
Dipende se sei parente di una ragazza egiziana di diciotto anni che muore investita da un’auto, oppure sei parente di persone più “importanti”, perché esiste una gerarchia secondo la quale non abbiamo tutti egual diritto alla vita.
Questo è quanto. Ma non è tutto.
Diffidate dal credere ai bugiardi e ai manipolatori di notizie sui blog: vogliono farvi credere che il Giudice che ha indagato su politici e professionisti non sia degno di essere magistrato e debba occuparsi solo di incidenti stradali.
Quando, invece, il vero Magistrato che non merita di essere tale e che infanga l’onorabilità della carica che ricopre, dovrebbe essere colui che nega giustizia ad oltre 500 persone per “intervenuta prescrizione processuale” ovvero per non aver svolto le indagini, forse perché impegnato a studiare con la propria compagna le inchieste che la riguardano.
Indipendenza sammarinese
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