Antonella Zaghini di La Voce di Romagna – San Marino, a quanto pare, ha avuto modo di leggere la relazione-Pierfelici sulle infiltrazioni malavitose nella Repubblica di San Marino per osmosi dalle zone
limitrofe (dichiarazioni Cecchi,
Giovagnoli,
Alfonso)
e comincia a trattarne partendo dal riferimento della Gendarmeria elaborato appositamente per detta relazione.
Titolo: Gli interessi della malavita su San Marino hanno “carattere prevalentemente finanziario” / Dalla Sacra Corona a cinesi e russi / La relazione della Gendarmeria sulla criminalità organizzata
Se dopo l’arresto di Livio Bacciocchi “diverse persone, anche a mezzo stampa, riferiscono di avere da sempre saputo della presenza di infiltrazioni malavitose in territorio, tuttavia nessuno in questi anni si è mai presentato in Gendarmeria ‘spontaneamente’ per riferire i fatti di cui era a conoscenza”.
La relazione della Gendarmeria, fra quelle richieste dal governo alle forze di polizia e agli organismi di vigilanza, è la più dettagliata. Le altre – andandole a leggere – più che circoscrivere episodi, sono esercizi di scrittura, sfoggio di norme e buone intenzioni, a discapito delle notizie, che invece qui si trovano.
Nella relazione si rimarca il “carattere prevalentemente finanziario degli interessi criminali ‘sammarinesi’, ossia il tentativo di creare apparati di sussistenza atti al transito di capitali e all’investimento diretto di denaro in imprese per il riciclaggio di denaro sporco (difficilissimo fra l’altro da dimostrare, ma il cui sentore è percepibile in fase di acquisizione di informazioni e per la natura delle iniziative collegate ad esso)”.
Accadde oggi, pillola di storia sammarinese