E’ la prima volta che mi candido e che quindi mi impegno politicamente in prima persona anche se sono iscritta da diversi anni alla Democrazia Cristiana
e sono cresciuta con i valori e gli ideali che sono alla base di questo partito. Mi candido proprio perché credo in questi principi e nel progetto che la nostra coalizione “San Marino bene comune” ha per il Paese. Un bene comune che significa impegno verso tutti i cittadini a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, bene comune che significa ridare prospettive ai giovani e alle nuove generazioni, bene comune che significa poter dire di sì a coloro che ci chiedono se ci saranno crescita ed opportunità per il futuro.
Una crescita che dipende da tanti fattori quali ad esempio le relazioni internazionali, la riforma fiscale, il percorso verso la legalità e la trasparenza, la crescita occupazionale e la creazione di nuovo benessere, una ricchezza non solo economica, non solo misurata in denaro, ma anche frutto delle politiche che si attueranno in tutti i settori complementari a quello economico finanziario. Ed un ruolo importante credo sia rivestito dalle scelte politiche in campo ambientale; la politica deve incentivare lo sviluppo sostenibile e aiutarci nella formazione di una cultura, una coscienza ecologica che cambi il nostro comportamento sia come individui che come cittadini spingendoci a impegnarci in prima persona a portare avanti un percorso di rinnovamento e crescita sostenibile.
Possiamo fare del nostro Stato un modello di riferimento in questo senso, mettendo in atto un processo di cambiamento tale per cui le nostre scelte in tutti i settori (tecnologico, finanziario, politico ed istituzionale) siano rese coerenti con i bisogni futuri oltre con quelli attuali.
L’adozione del Piano Energetico Nazionale quale documento fondamentale di politica energetica della Repubblica è un passo importante in questa direzione in cui pubblico e privato devono muoversi assieme. Vengono fissati obiettivi e priorità di intervento e viene proposto un modello di crescita economica che sia capace di sfruttare le risorse in modo più efficiente e sostenibile, perseguendo una maggiore autonomia del nostro stato, incrementando l’utilizzo di risorse rinnovabili, modernizzando il nostro settore dei trasporti e promuovendo la riqualificazione del patrimonio edilizio e l’efficienza energetica in generale.
Si possono individuare nello specifico delle aree prioritarie di intervento, alcune delle quali legate al territorio in senso stretto. Nel settore edilizio, ad esempio, occorre puntare sulla promozione di iniziative di riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente attraverso una politica che incentivi interventi volti a migliorare le prestazioni energetiche dei nostri edifici, non solo residenziali ma anche e soprattutto industriali. Potenziare il sistema di incentivi già esistente al fine di ottenere un miglioramento anche qualitativo del patrimonio edilizio esistente. E’ importante intervenire su quelle situazioni maggiormente energivore, ed il settore pubblico dovrebbe dare l’esempio, programmando ed attuando interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti dello Stato.
Un primo passo è già stato intrapreso nel sistema di gestione dei rifiuti: l’avvio di alcune esperienze di raccolta differenziata aumenta la quantità di rifiuti che possono essere recuperati ma al tempo stesso si deve promuovere in via prioritaria la prevenzione e la riduzione della produzione di rifiuti.
Anche il sistema dei trasporti può e deve essere revisionato, nell’ottica di ridurne gli sprechi e migliorarne l’efficienza. Partendo da un’analisi attenta dei tragitti e del profilo di utilizzazione dei mezzi pubblici si potrà mettere in atto un processo di revisione del parco mezzi optando per veicoli a minor impatto ambientale e ottimizzandone l’uso e i tragitti.
Le scelte che la politica compie nell’ottica di un maggior rispetto e tutela dell’ambiente sono in grado di stimolare positivamente diversi centri propulsori di lavoro e di sviluppo, uno su tutti il comparto turistico-commerciale. Il turismo potrebbe acquistare nuova vita aprendosi verso un nuovo settore come quello del “turismo verde” semplicemente utilizzando meglio ciò che già ci offre il nostro territorio, ovvero attraverso una maggiore accessibilità delle aree verdi e dei sentieri naturalistici, l’implementazione dei percorsi ciclo pedonali, anche in collaborazione con le realtà limitrofe.
Questi sono solo alcuni esempi di come una politica più attenta e consapevole può aiutarci a fare del nostro paese un modello di riferimento nella tutela dell’ambiente, un’eccellenza in questo settore. E le scelte che compiamo in tutti i settori devo partire da un principio di fondo semplice ed importante, che esprimo prendendo in prestito la frase di un noto scrittore che dice “Non ereditiamo la terra dai nostri avi, ma ce la facciamo prestare dai nostri figli” (Antoine de Saint-Exupery). Se le scelte che si compiono saranno fatte guardando al futuro saremo certi di muoverci nella giusta direzione.