Intervento in Consiglio di Marco Arzilli sui giochi

Intervento in Consiglio di Marco Arzilli sui giochi

Eccellenze,

dal momento che non è previsto alcun comma di discussione sulle scelte fatte dal Governo in materia di giochi, desidero intervenire ora, in sede di comunicazioni, per rispondere ai numerosi e feroci attacchi ricevuti dai miei colleghi commercianti da parte di alcuni membri di maggioranza e di opposizione a causa della carica di Presidente USC che ricopro.
Dopo le decisioni prese dal Governo, non ho rilasciato alcuna intervista o fatto alcun commento proprio per evitare facili e sterili strumentalizzazioni, che certamente la categoria dei commercianti non merita. Ho voluto tenere ben distinti il piano politico da quello di rappresentante di una categoria imprenditoriale che legittimamente discute e prende decisioni in modo autonomo. Il Governo ha evitato di rispondere alle istanze delle associazioni preferendo attaccare in modo pretestuoso la mia figura, creando confusione fra il ruolo di rappresentante politico che ricopro qui in Consiglio e il ruolo che rivesto in associazione.
A giochi fatti, in questa sede e in veste di rappresentante dei cittadini che hanno votato me e il mio movimento politico, voglio esprimere alcune considerazioni che reputo fondamentali in una fase delicata quale quella che il Paese sta vivendo ora.
La Lista Civica NOI SAMMARINESI è rimasta allibita dalle decisioni prese dal Governo che vanno nella direzione di fare della nostra Repubblica un centro del gioco d’azzardo e mi permetto di dirlo perché nessuno finora lo ha smentito.
È difficile capire quali scelte abbiano indotto il Governo a trasformare Rovereta da sede provvisoria, osteggiata da molti partiti politici -Sinistra Unita e Alleanza Popolare comprese- in sede stabile dei giochi, confermando quanto da sempre da me espresso ovvero che nel momento in cui si fosse autorizzato il trasferimento dei giochi sul confine di Stato, da lì non se ne sarebbero più andati, sgombrando così il campo dall’equivoco mai chiarito che la scelta del gioco fosse un progetto legato al Turismo e confermando di conseguenza, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il gioco è sempre stata una mera operazione imprenditoriale fine a se stessa.
Se non si capiscono i motivi, si capisce che si è voluta sposare la strategia della Giochi San Marino di spostare l’attività dei giochi al confine perché la posizione permette entrate maggiori. Il progetto è esaltato dal socio Escor Casinos che in una relazione agli azionisti definisce la posizione strategica per aumentare l’afflusso di clienti italiani ed incrementare così i guadagni.
Tutto questo è molto chiaro per chi segue la questione giochi da tempo e conferma un severo giudizio critico sulla scelta del Governo, che difenirei scellerata. D’altronde fra prostituzione, gioco e zone produttive magicamente trasformate in commerciali, Rovereta sta diventando un blocco alla crescita e al mantenimento del settore commercio nel resto del Paese.
Tutto questo fa pensare a qualche speculazione edilizia, pronta a nascere da diversi anni e oggi più attuale e concreta che mai.
Si è cercato di risolvere il problema “Giochi San Marino”, che era uno, ma si è scelto di moltiplicare l’esistente, dunque due sale. Per quale motivo? Per una sana concorrenza! Strano perché il 51% sarà in mano allo Stato che dovrà allora anche inventarsi il ruolo di essere antagonista di se stesso. Non solo, ma si parla di una terza fantomatica sala legata ad un albergo con casinò annesso e chi è stato in Commissione di inchiesta sa che non è una novità; poi ci sono le due concessioni che devono scadere e quindi altre due sale per un totale di 5 sale per il gioco.
Non voglio entrare nel merito di chi farà il partner dello Stato, perché immagino che altri lo faranno, ma come ha detto l’Anis una società da 100 milioni di euro diventa molto interessante per gli imprenditori, anche se ammonisce che è stato uno sbaglio ipotizzare altre sale, giusto per far capire chi comanda a San Marino.
Mi chiedo se il Governo sia rimasto sorpreso dalla corsa per una quota minoritaria di una società.
Mi chiedo se il Governo abbia intenzione di pronunciarsi sul tipo di gioco che si svolge a San Marino, senza nascondersi dietro le pericolose frasi fatte del ‘in Italia esiste lo stesso gioco, anzi c’è anche di più’. Ricordo che in Italia, come spiega nel suo sito internet la stessa Cogetech, nuovo partner del gioco a San Marino, si gioca massimo 1 euro e si vincono massimo 100 euro, ben lontani dai nostri 10 euro che consentono vincite di 100mila (cifre tipiche dei casinò). E non pensiamo che una qualche normativa europea andrà a mascherare con il termine giochi della sorte il gioco d’azzardo, perché solo chi crede alle favole può essere convinto che tali tipi di macchine sono innocenti giochi di abilità e intrattenimento.
Mi chiedo se il Governo abbia riflettuto sulla guerra che sale concorrenti si faranno fra loro e se hanno pensato a chi subirà tale guerra, ovvero i nostri cittadini, future mucche da mungere da parte di queste società così innocenti e innocue per la nostra società.
Dopo queste mie dichiarazioni, mi aspetto che molti, poco intelligentemente, si divertiranno a spararmi addosso e cercheranno di mettermi in difficoltà, ma non mi interessa.
Non sono qui per pensare a quello che dovrò subire, sono qui per il servizio che devo al mio Paese.
Non mi fanno paura le dichiarazioni di chi oggi prova a fare illazioni, tacciandomi di trasformismo, quando se oggi abbiamo un problema, nato in relazione alla Giochi San Marino, è proprio grazie a queste persone che hanno coperto e portato avanti la questione giochi e hanno permesso, con sospetto direi, che una commissione giochi autorizzasse macchine risultate in seguito fuori legge, nascondendosi dietro chi non aveva titoli per rilasciare tali autorizzazioni e mettendo tale organismo in condizione poi di non poter lavorare!
Parole come “inaccettabile” “incredibile” si addicono più ha chi avuto enormi responsabilità in questa vicenda ed oggi se ne tira fuori che al sottoscritto.
Non si usi lo scontato alibi delle scellerate scelte dei precedenti governi perché è naturale chiedersi, allora, dov’è la svolta così tanto decantata ad inizio legislatura, che prometteva una riduzione del problema e non un’amplificazione del gioco d’azzardo a San Marino.
Concludo dicendo che non mi interessa se mi verranno rovesciate addosso accuse di tutti i tipi, fra l’altro completamente infondate, e chiedo che il Governo risponda chiaramente a questi quesiti:
1) Perché Rovereta?
2) Perché la scelta di moltiplicare le sale senza aver spiegato né ragioni, nè effetti?
3) Perché la volontà di far subire ai cittadini la scelta del gioco in maniera unilaterale e imposta? E’ questo il modello di società che intendete presentare alla nostra collettività? E’ questo che dopo il cemento, le finanziarie, le banche, le società truffaldine volete fare di San Marino: l’eldorado dell’azzardo?
Colleghi Consiglieri, ribadisco quello che ho sempre detto: questo Paese non può permettersi di portare avanti il gioco, le nostre istituzioni non hanno un pregresso e la morale politica non riuscirà a reggerne l’impatto. Sarebbe meglio e più saggio fermare le macchinette e fare una seria riflessione se questa è la San Marino che vogliamo o se invece vogliamo creare, dopo tanti anni bui, un futuro sano e una società più forte e solida. In questo caso io sono disponibile a dare il mio contributo.

Marco Arzilli – Noi Sammarinesi

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