Intervista a Marica Montemaggi

Intervista a Marica Montemaggi

Marica Montemaggi: “Vogliamo promuover un Governo di scopo”

La sessione straordinaria del Consiglio Grande e Generale non si può dire che abbia proprio segnato un clima di condivisione piena. Anzi, sul tavolo “istituzionale” la stessa opposizione che ha firmato odg e documenti per sostenerlo, fa marcia indietro ed esprime perplessità pesanti sul suo funzionamento. Da Civico10, comunque, viene confermata la volontà di proseguire sulla strada intrapresa. Ne è convita Marica Montemaggi di C10.

La politica del vostro Movimento viene racchiusa in uno slogan #daldirealfare, quali sono le cose fatte in questi anni? “Abbiamo dato la possibilità a un datore di lavoro di scegliere liberamente chi assumere sapendo che se assume un sammarinese il costo è inferiore, si è snellita la burocrazia nel mondo del lavoro e dell’industria con novità importanti sulle licenze, si sono implementati i software per assunzioni e attività economiche, si è liberalizzato il settore del commercio, puntato forte sulla sostenibilità in diversi comparti. E’ stata fatta finalmente chiarezza sugli ultimi buchi neri del sistema bancario, che negli anni scorsi non si riuscivano a scoprire. E’ stato messo finalmente un freno alla fuga dei medici che stava rendendo critica la situazione in alcuni reparti, rendendo più competitive le condizioni che può offrire il nostro ospedale. La Pubblica Amministrazione ha ricominciato ad assumere per concorsi con una certa programmazione, dopo tanti anni di ingressi inspiegabili. Inoltre abbiamo avuto il coraggio di prendere posizioni forti con sindacati e associazioni di categoria affermando un principio che ovviamente condivido: bisogna assolutamente confrontarsi, ma poi spetta alla politica prendere decisioni”.

Ma perché, se sono state fatte tutte queste cose, il suo Movimento ha “staccato la spina”? Quali sono le ragioni? “Le motivazioni sono sostanzialmente due. La prima riguarda alcune visioni divergenti rispetto alla gestione del caso Cis e alla legge sulle risoluzioni bancarie. Noi abbiamo lavorato con impegno per difendere percorsi di trasparenza che fino alla scorsa legislatura venivano invariabilmente bloccati, anche fuori dai palazzi della politica. C10, assieme a tanti altri colleghi di maggioranza, credo sia stato garanzia che oggi e in futuro la restaurazione non avverrà: abbiamo fronteggiato con le mani libere i potentati economici, abbiamo accantonato la vecchia politica è così sarà fatto in futuro”.

La seconda motivazione invece? “Ad un certo punto della legislatura ci siamo trovati d’accordo con alcuni Segretari di Stato nel chiedere un cambio di atteggiamento in maggioranza soprattutto sul metodo: basta sterili litigi, bisognava riportare al tavolo tutti per impostare i percorsi inderogabili sulle riforme strutturali. Parte dell’opposizione ha risposto dimostrando un approccio più responsabile nel gestire le difficoltà del momento e sono stati raggiunto importanti risultati, uno su tutti il provvedimento sulle Risoluzioni bancarie che fa pagare per primi azionisti e responsabili in caso di crisi bancarie. Questo clima di “riappacificazione” è quello che chiede la cittadinanza e noi vogliamo portarlo avanti. A noi interessa portare a casa i risultati non le poltrone”.

Quindi vi siete dimessi per fare un “favore” all’opposizione? “No, ci siamo dimessi nella consapevolezza che serviva un passo in avanti per buttare giù definitivamente i muri che si erano creati e per tentare di proseguire questo clima di dialogo e fiducia nella responsabilità reciproca che la politica, in questo momento, deve perseguire. Come C10 e Ssd abbiamo chiesto l’apertura del tavolo “istituzionale” che ci dovrà portare a fare il bilancio prima del voto dell’8 Dicembre e a prenderci tutti, responsabilmente, degli impegni sul dopo. Vogliamo promuovere infatti un governo di scopo”.

In che senso? Un governo tecnico? “Assieme a Ssd e Res stiamo dando corpo all’idea di Libera, che avrà fra i suoi primi scopi quello di promuovere un governo di scopo ampiamente rappresentativo per fare le importanti riforme strutturali per il Paese: in primis pensioni, Pa e fisco. Se ci saranno le condizioni avremo ottenuto un obiettivo, altrimenti non abbiamo l’esigenza di andare al governo a tutti i costi. Vedremo come sarà condotta questa campagna elettorale, speriamo in maniera responsabile da tutti”.

Questo, quindi, sarà il vostro obiettivo politico. Si parla molto del progetto “Libera”, che lei prima ha citato, di cui siete promotori. Sembra a noi o stenta a decollare? “Certamente la crisi di governo ci ha impegnato però Libera va avanti con grande entusiasmo. Nelle nostre intenzioni Libera vuole essere uno spazio comune, fisico e immateriale, aggregante e non focalizzato sulle sigle o sulle appartenenze, in cui opereranno singoli o gruppi di persone condividendo anche gli spazi e confrontandosi costantemente sui contenuti, partendo da un medesimo approccio politico e da un’analisi compatibile della situazione attuale. Punti focali di Libera saranno: lavoro e sviluppo, sostenibilità e diritti. Confidiamo di poter annunciare a brevissimo delle novità”.

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