Al Magnifico Rettore dell’Università di San Marino, Professore Giorgio Petroni.
Quella dannata voglia di libertà
Dopo Ratisbona, quanto avvenuto in questi giorni all’Università La Sapienza, ci riporta prepotentemente a parlare non tanto di laicità, quanto piuttosto di libertà, che è un valore assoluto, puro, universale e che pertanto non può sciogliersi nei retaggi ideologici del vetero comunismo.
Dispiace dirlo, ma la protesta reazionaria degli studenti e dei professori nei confronti del Papa, intesse un inquietante parallelismo con le repressioni avvenute a Myanmar, in Birmania. Sanno solo di regime.
“Libertà vo’ cercando, ch’è si cara, come sa chi per lei vita rifiuta” scriveva Dante, già conscio, nel XIII secolo, che il tema della libertà si pone sia in termini teoretici, tra l’altro come pregiudiziale etica, sia in termini di scienza politica, come teoria della democrazia e degli istituti di libertà.
Se il coraggio fosse virtù diffusa, questo bene inestimabile potrebbe dunque esistere in tutti i tipi di società, che sono non la causa ma il risultato della libertà o della sua mancanza. E analogamente in ogni tipo di società potrebbero esistere e prosperare i suoi nemici. Ma molti uomini non sono né santi né eroi, e dunque “vi è libertà solo in quelle società in cui gli eretici non sono messi al bando, dove si è liberi di pensare ad alta voce, di scrivere e di pubblicare quel che ad ognuno capita di pensare e di voler scrivere senza essere guidato e diretto da un’autorità superiore e coattiva.” Parole di Luigi Einaudi.
Già all’epoca dei fatti di Ratisbona, sull’onda di un movimento d’opinione europeo, i Popolari Sammarinesi organizzarono una fiaccolata alla Basilica (simbolo religioso) innalzando la bandiera di San Marino (simbolo di laicità dello Stato) per affermare che i due valori non si escludono, ma che anzi si completano in quella libertà che si esprime solo nella democrazia.
Oggi, il problema è ancora più profondo perché investe anche l’universo della conoscenza, la quale è tale se non ha etichette, è quindi “libera”.
Per questo motivo, illustrissimo Rettore dell’Università di San Marino, Professor Giorgio Petroni, a nome del mio Partito, del nostro Rappresentante Consigliare e credo anche di moltissimi cittadini sammarinesi, il presente messaggio è rivolto a Lei affinché indirizzi uno specifico invito a Papa Benedetto XVI. Che venga all’Università della libera terra di San Marino per quella lectio magistralis che altrove non è stato possibile tenere.
Ma soprattutto per dimostrare che la sapienza non è una questione di laicismo, quanto una questione di libertà.
Inutile nascondere che questo potrebbe fare un gran bene anche alla nostra martoriata Repubblica che, oggi più che mai, ha bisogno di ritrovare il valore più autentico della sua antica tradizione.
Con ossequi
Angela Venturini
San Marino 16 gennaio 2008