Tiene ancora banco sui giornali di mezzo mondo la vendita da parte di un impiegato di una banca del Liechtestein di un dvd contenente i nomi di clienti che si servivano di detta banca evadendo il fisco dei loro paesi di residenza.
A San Marino, per la vicenda Karnak, è bastato molto meno alla Guardia di Finanza italiana.
La ditta Karnak di San Marino, da tempo nel mirino della Guardia di Finanza Italiana per l’accusa di
esterovestizione, addirittura si è fatta intercettare la documentazione che proverebbe proprio tale accusa in un normale controllo stradale. In sostanza la Guardia di Finanza durante un normale controllo stradale ha raccolto le prove che ‘l’azienda è a San Marino ma deve pagare le tasse in Italia in quanto è sul territorio nazionale la sua stabile organizzazione sia materiale che personale.‘
La documentazione, a quanto riferisce il Sole24ore, era in viaggio su un camioncino da uno stabilimento della ditta sito in territorio italiano (forse in quel di Santarcangelo, a due passi dal confine) verso la sede centrale della stessa ditta sita a Chiesanuova, nella Repubblica di San Marino.
Fra la documentazione ci sarebbe fra l’altro l’elenco degli agenti, tutti italiani, incaricati, di vendere i prodotti dell’azienda appunto in Italia. I nomi sarebbero più di seicento. A fianco di ogni nome sarebbero annotati i rispettivi emolumenti relativi al mese di febbraio.
I compensi sarebbero stati accreditati su conti cointestati fra Karnak e venditori ed aperti su banche sammarinesi. Pare che metà dei seicento nominativi siano sprovvisti in Italia di partita Iva o addirittura risultino del tutto sconosciuti al fisco. Per cui accanto al contenzioso con l’Azienda si aprirà quello coi singoli agenti della Karnak.
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