A quanto scrive Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino, Livio Bacciocchi, agli arresti a Milano per concorso
in bancarotta fraudolenta, avrebbe tentato anche con un trust di ‘nascondere’ propri beni, come rilevato da Banca Centrale per Fincapital.
Banca Centrale rileva anche altre recenti irregolarità. “Prima dell’apertura della procedura di sospensione, il socio di controllo (l’avv. Bacciocchi ndr.) ha posto in essere atti segregativi di beni personali allocati anche in Italia, attraverso un trust (…) con il probabile Fine di proteggere detti beni dalle ripercussioni che l’insolvenza della FinCapital o di altre società allo stesso riconducibili avrebbero potuto sortire su tali beni”. La Banca centrale sostiene quindi che sono stati compiuti “atti diretti a sottrarre parte del proprio patrimonio e di quello della Fincapital ai creditori, prima dell’apertura della procedura di sospensione degli organi amministrativi”.