con cui Giorgio Costa ipotizza il ritorno di un ‘blocco alle frontiere’ fra Italia e Repubblica di San Marino come nel 1997 attuato dalla Guardia di Finanza italiana, fa discutere nel mondo bancario e finanziario sammarinese (dodici banche
e una cinquantina di finanziarie).
Dapprima c’è stata la reazione di Stefano Macina, Segretario di Stato alle Finanze, con un intervento che
riduce il livello d’allarme ponendo l’accento sulla prossima
riunione del Comitato di Contatto
italo-sammarinese previsto dall’accordo valutario del 1991.
Poi è seguita quella di Pier Paolo Fabbri, presidente dell’Abs, l’Associazione Bancaria Sammarinese, ai microfoni di San Marino Rtv.
Secondo Fabbri stupisce invece la debolezza nella comunicazione delle istituzioni sammarinesi che replicano solo su organi di stampa locali, quando ‘Il Sole 24 Ore’ ha invece un’influenza a livello italiano ed anche internazionale. ‘Mercati – precisa Fabbri – con cui le nostre banche hanno rapporti e quindi ne subiscono un danno’.