LA BELTRAMI E L’ONOREVOLE RUTELLI

<b>LA BELTRAMI E L’ONOREVOLE RUTELLI</b>

L’On. Rutelli l’altra sera a Ballarò ci è piaciuto quando ha dato notizia di aver presentato una proposta di legge, molto reaganiana, pienamente condivisibile, per l’applicazione della cedolare secca del 20% per le case date in affitto.

Si paga una sola tassa sulla casa invece di una serie di balzelli: IRPEF, ICI, tasse registro, ecc…

in questo modo favorendo l’offerta di affitti, facendo fuoriuscire dal ‘nero’ una quantità di alloggi si determinerebbero entrate fiscali di molto maggiori a quelle perdute con l’ICI prima casa.

Comprendiamo la Beltrami, che cerca di recuperare la brutta figura rimediata sull’ICI case in affitto, ma vorremmo suggerirLe altre ipotesi di lettura dei fatti, più confacenti alla realtà e più produttive per l’erario.

Ci dovrebbe spiegare intanto perché spende, a scapito dei poveri, ben 818.000 €. per i festeggiamenti di corte di fine anno.

Perché non chiede agli esercizi che ne trarranno vantaggio, aperti a Rimini dall’8 dicembre all’8 di gennaio, di fare dono dell’1% del loro fatturato ai meno abbienti.

Questo è lo scandalo, non che i riminesi si tengano in tasca 5.3 Ml. di Euro che il Comune sa già di chiedere in rimborso allo Stato in aprile.

Ma ora facciamo noi due conti in tasca alla nostra Beltrami, partendo proprio dai dati che fa girare sulla stampa.

1) Ragionamento.

Sarebbero 13.000 gli appartamenti di Rimini dati in affitto ad impossidenti con contratti registrati, che da sempre pagano regolarmente le tasse e che ora non pagheranno più l’ICI.

Approssimando, perché i dati relativi agli alloggi sfitti e di quelli affittati come prima casa, (quanti riminesi hanno due, tre, o più alloggi affittati) sono secretati, nonostante sussistano accordi con l’Agenzia delle Entrate, con l’Ufficio del Territorio, ecc. che permetterebbero rapidi incroci.

A Rimini con il notevole utilizzo dei Patti Territoriali (attorno al 70 % del totale dei contratti stipulati) il proprietario che affitta, facendo riferimento a questi accordi, ottiene vari benefici fiscali :
– esenzione Irpef del 40,5% dell’imponibile; imposta ICI ridotta al 2 per mille;
– 30% di sconto sulla registrazione del contratto.

Anche per l’inquilino sono previste facilitazioni fiscali che variano, a seconda del reddito, da 495,80 euro a 247,90 euro.

Dei 13.000 contratti di affitto di cui viene data notizia, presumibilmente 10.000 sono stipulati con i Patti Territoriali, a studenti universitari fuori sede, per locazioni transitorie, ecc. gli altri con contratti ordinari.
Ipotizzando un canone medio sui contratti ‘territoriali’ di 5.000 €. annui x 10.000 contratti sono 50 Ml. di reddito imponibile che ridotto del 40% fanno 30 Ml. annui.
I numerosi proprietari (secondo l’Assessore) di molti alloggi dati in affitto, pagano almeno il 38% di aliquota marginale IRPEF (può essere molto più alta) che fa la bella cifra di 11,.4 Ml. di euro, anche se una parte sola venisse dichiarata, ci sarebbe un ampio margine di incremento rispetto alla minore entrata per compensare l’ azzeramento ICI.
Morale facendo pagare meno tasse, le casse dello Stato non ci perdono, anzi, ci guadagnano

2) Ragionamento

La sua indignazione è immotivata perché la riduzione concessa dell’Amministrazione ai proprietari di casa (che sarebbero degli speculatori, profittatori e affamatori del popolo) già ora ammonta al 75% dell’aliquota massima (dal 7% al 2%).

Lo scandalo sarebbe perché è lo Stato questa volta che ha abbonato il restante 25% creando le condizioni per far fuoriuscire dal nero un numero ancora maggiore di affitti

Che bella faccia di bronzo: loro hanno già scontato 13 Ml. dall’aliquota al 7%. mica ce l’hanno mai detto.

Non è che tutta sta manfrina (dei 5.3 Ml.) è una balla per bidonare il governo e portare a casa ad aprile più del dovuto ?Quando faranno il rendiconto dell’applicazione dell’azzeramento ICI prima casa, anche noi vorremo vedere bene i conti e ne parleremo a Roma

3) Ragionamento

Il Comune è un po’ strabico quando si scaglia contro le agevolazioni ICI previste dalla legge nazionale e dallo stesso Regolamento comunale, colpevolizza i proprietari di alloggi che li danno in locazione, ma poi eroga agli stessi fior di quattrini, per nascondere la carenza di edilizia popolare, con agevolazioni e contributi nel settore abitativo, che di fatto rimpinguano i portafogli dei proprietari e non degli inquilini..

A.C.E.R reperisce alloggi nel mercato privato della locazione, con contratto di stipulato dal Comune con la proprietà. Per il primo anno di locazione verrà applicato agli assegnatari il canone “concordato” calcolato ai sensi dell’art. 2 – comma 3 della legge 431/98, poi l’inquilino sarà tenuto a corrispondere il medesimo canone pagato dal Comune alla proprietà.

Il COMUNE DI RIMINI- concede sostegni all’affitto a cittadini residenti sul proprio territorio tendenti a favorire l’ingresso nelle abitazioni reperite nel mercato privato della locazione mediante erogazione di una garanzia fideiussoria a fronte di un contratto di locazione stipulato in ottemperanza alle disposizioni di cui all’art. 2 – comma 3 della Legge 431/1998 e D.M. 30/12/2002 (canone concertato).

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