La CGIL attacca aprioristicamente il Governo e chiede il sostegno delle amministrazioni

La CGIL attacca aprioristicamente il Governo e chiede il sostegno delle amministrazioni

La CGIL non riesce a non porsi come soggetto politico aprioristicamente avverso al Governo Berlusconi, e quindi contesta il Piano casa prima di conoscerlo, indice l’ennesima manifestazione nazionale ed in sede locale fa girare un documento vetero comunista per chiedere il sostegno delle Amministrazioni.

Sul piano caso ignora le proposte del Governo in merito ai 500 milioni di euro per l’edilizia popolare, fa finta di niente sulla vendita degli immobili pubblici agli inquilini, tralascia le norme sulla semplificazione burocratica e sulla riduzione delle imposte per i cittadini che vogliono ristrutturare la loro abitazione e contrabbanda come ‘cementificazione’ l’aumento del 20% di cui le famiglie italiane e non i palazzinari potranno usufruire per rendere più bella e più accogliente la loro abitazione.

A Rimini poi chiede di aderire al suo appello in cui dà una interpretazione parziale della Costituzione ed un giudizio fazioso sull’azione di Governo dimenticando che proprio Berlusconi pose al centro della sua prima campagna elettorale la questione del lavoro promettendo un milione di posti di lavoro.

Il lavoro è fondamentale per la dignità dell’uomo, ma l’impresa non è un luogo del malaffare coma la CGIL vorrebbe far credere, bensì è lo strumento per creare occupazione.

Nella storia personale di Berlusconi c’è poi una grande avventura imprenditoriale mai assistita dallo Stato ne inquinata dalla speculazione finanziaria come invece è storicamente avvenuto per imprese ed imprenditori molto più vicini alla sinistra e graditi alla CGIL.

Certamente non ci può essere sviluppo senza lavoro sicuro. Però perché il lavoro non sia frutto di una elemosina di Stato non più sostenibile, ma sia il risultato di intraprese vere bisogna creare le condizioni perché lo sviluppo sia reale e non indotto artificiosamente.

Quindi per dare il suo contributo anche la CGIL dovrebbe riconoscere ogni tanto che grazie al Governo Berlusconi, anni fa è stata aumentata l’occupazione e sono state aumentate le pensioni sociali ed oggi con i provvedimenti anti crisi ancora molto è stato fatto per le fasce più deboli.

Le garanzie alle Banche e gli incentivi alle imprese dell’auto così come il piano caso sono un aiuto concreto anche per i lavoratori di questi settori, e là dove la situazione è veramente grave il Governo ha agito con il maggior finanziamento e la maggiore estensione della cassa Integrazione.

Infine ricordo poi che il tanto vituperato (a sinistra) Tremonti, è stato il primo a denunciare ed a prendere le distanze anche nel suo ruolo di Ministro da quella finanza ‘immorale’ che volendo fare soldi con la speculazione e non con il lavoro ha portato l’economia mondiale in questo stato di crisi profonda.

A volte meno lotta strumentale e più collaborazione istituzionale, pur nel rispetto dei ruoli, farebbe bene anche alla CGIL e magari anche ai lavoratori.

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